La Nuova Sardegna

Olbia

L’inaugurazione

A Tempio nasce il centro antiviolenza: «Presidio di libertà per le donne»

di Giuseppe Pulina
A Tempio nasce il centro antiviolenza: «Presidio di libertà per le donne»

La struttura del Comune sarà gestita dalle operatrici di Prospettiva Donna

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Tempio Potrà iniziare a essere operativo il centro antiviolenza sorto all’ingresso di via Olbia. È stato inaugurato oggi, 16 dicembre, con il classico taglio del nastro, alla presenza del vescovo Roberto Fornaciari, del sindaco Gianni Addis, degli amministratori della città, del procuratore Gregorio Capasso, di diversi primi cittadini dell’alta Gallura e dei rappresentanti di molte associazioni. Tra queste, in particolare, Prospettiva Donna, che del funzionamento della struttura dovrà occuparsi, dopo aver preso parte alla coprogettazione dello stesso. Quella che gestiranno le operatrici di Prospettiva Donna è una struttura molto spaziosa, confortevole e dotata di più ambienti. Un gioiellino architettonico a cui ha prestato la sua creatività Luigi Stazza.

A salutarne e festeggiarne l’apertura è stata una grande folla. Segno che quella che è stata inaugurata è una struttura di cui la città e il territorio attendevano con impazienza il completamento. La ragione è semplice: non solo si fornisce un servizio importante, ma si va incontro anche a un’emergenza, quella della violenza di genere, le cui vittime necessitano di un solido punto di riferimento. «Un presidio di libertà che è anche un motivo d’orgoglio»: così Patrizia Desole, presidente di Prospettiva Donna, ha definito il centro, pensando alla grande utilità di cui, purtroppo, sarà chiamato a dare prova. Tanti sono stati gli interventi di autorità e amministratori che hanno voluto sottolineare l’importanza dell’opera. Ad aver seguito con attenzione la progressiva concretizzazione del progetto è stato anche il vescovo della diocesi di Tempio Ampurias: «Ho visto crescere il Centro giorno per giorno, e lo aspettavamo da tempo perché è un’iniziativa molto importante». È stata necessaria una capillare concertazione tra i nove Comuni del Plus di cui Tempio è capofila perché si rendessero possibili i propositi di tutti. A beneficiare della struttura sarà, infatti, un intero territorio.

«In questo senso – ha dichiarato l’assessora ai Servizi sociali, Anna Paola Aisoni – in virtù della lungimiranza dei 9 Comuni coinvolti, si può dire che questa città è territorio». Un’immagine cara anche al sindaco Addis, che nel suo discorso ha speso parole di elogio per tutte quelle componenti della società civile che non hanno fatto mancare il loro apporto. Da non trascurare è naturalmente l’impegno della Regione, rappresentata da Micol Raimondi, referente del Servizio delle politiche per la famiglia e l’inclusione sociale, che ha seguito passo dopo passo l’iter progettuale e formale del Centro che è stato intitolato a Elisabetta Naddeo, la giovane tempiese il cui ricordo non potrà venire mai meno. Se ne è avuta prova anche in altri momenti della giornata. Seguita dal concerto di Paolo Fresu, Marta Loddo e Pierpaolo Vacca al teatro del Carmine (Time in Jazz sostiene, non a caso, i centri antiviolenza dell’isola), l’inaugurazione della struttura di via Olbia è stato preceduta dall’evento teatrale che ha coinvolto gli studenti della città. Hanno assistito allo spettacolo teatrale “Non sono solo parole” e letto dei testi scritti di loro pugno. Uno di questi conteneva una richiesta speciale: «Quel che vogliamo è che quanto viene fatto sia più di un invito a riconoscere la violenza, a non voltarsi dall’altra parte, a credere che il cambiamento inizia da qui e da noi». Tutto questo perché non siano solo parole.

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