Porto Cervo Erano stati arrestati con l’accusa di essere i responsabili di alcuni scippi di orologi di lusso, episodi che la scorsa estate avevano agitato le notti di turisti facoltosi in vacanza in Costa Smeralda. Per la presunta banda di scippatori di avvicina ora il processo. Tutti e tre gli imputati per i quali era stato disposto il giudizio immediato, hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. L’udienza è fissata per il 20 gennaio. Sotto accusa, Amine Zeguir, 34 anni, di origine algerina e residente a Barcellona, difeso dall’avvocata Maria Assunta Argiolas; Zakaria Elhdriaslh, 27 anni, residente in Spagna, e Salim Hadad, 29 anni, di Marsiglia, entrambi difesi dall’avvocato Salvatore Arcadipane, del foro di Milano.
I tre, accusati di furto aggravato e rapina in concorso, sono rinchiusi nel carcere di Bancali. Secondo la ricostruzione della Procura di Tempio, sulla base delle indagini dei carabinieri, la banda avrebbe colpito due volte in pochi giorni tra le vie del lusso di Porto Cervo, scegliendo come bersagli turisti stranieri e orologi di altissimo valore. Il primo episodio risale al 23 luglio scorso: una donna tedesca, in vacanza in Costa Smeralda con il marito, era appena uscita da un negozio quando uno degli uomini le avrebbe strappato dal polso un orologio “Richard Mille” del valore di circa 260mila euro, fuggendo poi su uno scooter condotto da un complice, mentre un terzo faceva da palo. Amine Zeguir è stato indicato come l’esecutore materiale, Zakaria Elhdriaslh la persona che lo attendeva a bordo della moto, e Salim Hadad, il palo. La donna è assistita dall’avvocato Rino Cudoni.
Sei giorni dopo, il 29 luglio, ai tre franco algerini viene contestato il secondo episodio che vede come vittima dello scippo un regnante del Bahrein, aggredito davanti all’hotel in cui alloggiava: era stato spinto a terra mentre, secondo la ricostruzione della Procura, Amine Zeguir e Zakaria Elhdriaslh gli strappavano dal polso un Patek Philippe “Aquanaut” da 40mila euro. I due erano poi fuggiti a bordo di una Volkswagen Polo, guidata, sempre secondo gli inquirenti, da Salim Hadad. I tre erano stati fermati dai carabinieri il 31 luglio scorso. A loro, i carabinieri erano risaliti dalle immagini delle telecamere della videosorveglianza, dalle testimonianze raccolte e dai riconoscimenti fotografici da parte delle vittime degli scippi. I tre imputati respingono le accuse. Il difensore di Amine Zeguir ha già prodotto il biglietto aereo per dimostrare che il 23 luglio il suo assistito non si trovava in Sardegna. «Abbiamo chiesto il rito abbreviato condizionato all’acquisizione dell’elenco dei passeggeri sul volo delle 14 da Alghero a Barcellona e l’audizione delle persone che quel giorno erano con lui a Barcellona – spiega l’avvocata Maria Assunta Argiolas –. In merito al secondo episodio, il mio assistito non è stato mai riconosciuto dalle persone offese».