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Sughero, lavorazioni più sicure: la tecnica gallurese fa scuola

Sughero, lavorazioni più sicure: la tecnica gallurese fa scuola

Il riconoscimento ministeriale per l’uso della macchina tagliabande

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Tempio Lo Spresal dell’Asl Gallura fa scuola. In particolare con la procedura operativa di utilizzo in sicurezza della macchina tagliabande per il taglio del sughero. Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali non solo l’ha validata ma l’ha anche individuata come nuova buona prassi. Accade in un territorio, la Gallura, dove la lavorazione del sughero è di primaria importanza: qui, infatti, è presente circa l’80% del prodotto disponibile in Italia. Il distretto industriale del sughero è formato da Berchidda, Calangianus, Luras, Monti, Olbia e Tempio e il 75% delle aziende si trova tra Calangianus e Tempio, Comuni nei quali sono attive anche le tre imprese che fabbricano le macchine utili alla lavorazione.

«Si tratta di un riconoscimento dell’attività svolta dallo Spresal, promotore dell’iniziativa nell’ambito dei Piani regionali e nazionali di prevenzione – sottolineano dall’Asl –. Un obiettivo raggiunto anche grazie al coinvolgimento delle aziende del settore e delle aziende fabbricanti di macchine che hanno collaborato alla stesura della procedura. L’adozione delle buone prassi da parte delle imprese consente di attuare soluzioni organizzative per migliorare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Per le aziende c’è, inoltre, la possibilità di accedere a benefici di natura economica, come la riduzione dei premi Inail».

«Un ringraziamento va esteso all’equipe – sottolinea il direttore sanitario della Asl, Pietro Masia – formata dai tecnici della prevenzione Leda Bettini, Serena Lay e Domenico Lombardi. Il risultato è frutto di un lavoro dettagliato svolto negli anni dagli operatori dello Spresal, che sono riusciti a dialogare e a coinvolgere le aziende. Un lavoro che da oggi gode del riconoscimento ministeriale e che porterà benefici sia alle imprese che agli addetti alla lavorazione. Riconoscimento che potrebbe dare avvio a un percorso volto al conseguimento della certificazione di qualità dell’intera filiera sul piano della conformità ambientale, igienistico-alimentare e della sicurezza». Soddisfatta anche Sabina Galistu, responsabile Spresal: «Un risultato tangibile ottenuto con gli strumenti della condivisione e della partecipazione che se, da un lato, anticipa ricadute positive sul trend infortunistico del settore, induce dall’altro a pensare possibili fruttuose estensioni del modello collaborativo ad altri ambiti della produzione manufatturiera e non solo».

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