Canti, balli e applausi: il debutto in società dei nuovi diciottenni
A Luras la tradizionale festa: sotto i riflettori la classe 2007
Luras È una tradizione che si rinnova di anno in anno quella del ballo dei debuttanti di Luras. A metà dicembre, da ben 24 anni, il paese festeggia i suoi diciottenni, in modo davvero elegante. Ufficializza il debutto in società di 16 suoi giovani, ragazze e ragazzi della classe 2007. È l’abbraccio di Luras al suo futuro. Crescere a Luras significa far parte di una comunità che riconosce ancora i veri valori della vita. Ed ecco allora la “Festa dei debuttanti”, i diciottenni, un evento che pare non avere altri riscontri nell’isola e che promosse l’ex sindaca Marisa Careddu, da poco scomparsa e ricordata da tutti con commozione.
I debuttanti sono stati protagonisti in assoluto in una serata che è iniziata nella chiesa parrocchiale di Luras gremita di amici e familiari, per la messa di ringraziamento celebrata da don Andrea Domanski. Poi nella sala convegni i debuttanti hanno dato vita a una serata che li ha visti impegnati in esibizioni artistiche, con canti e balli ed attori in una commedia rigorosamente in lurese, che anni fa altri avevano iniziato a preparare e poi, per cause di forza maggiore, non fu presentata. Momenti emozionanti e grandi risate provocate dalle scene con parlata lurese. Applausi e divertimento assicurati, a dimostrazione che anche i giovani sanno valorizzare le loro radici linguistiche e culturali. Dopo la commedia è giunto il tradizionale ed emozionante momento del ballo. Quasi una storia d’altri tempi. «I nostri giovani sono stati, protagonisti di una serata che testimonia il forte senso di comunità che caratterizza Luras – ha detto il sindaco Leoanardo Lutzoni – il loro debutto in società, è un passaggio simbolico e profondo. Ognuno di loro rappresenta una storia personale, un percorso, un impegno, e la comunità è pronta a sostenerli. Diventare maggiorenni significa iniziare ad assumersi responsabilità più grandi, significa prendere posto da protagonisti nella vita civile. Essere adulti non significa avere già tutte le risposte, vuol dire cercarle, vuol dire imparare ad ascoltare, a confrontarsi e a mettersi in gioco».
«Vi invito – continua il sindaco rivolgendosi direttamente ai ragazzi – ad essere liberi nella vita cercando di perseguire i vostri sogni a qualsiasi costo; scegliendo con coraggio la strada giusta anche quando sembra difficile». Toccante il valzer con i genitori: le ragazze accompagnate dai padri e i ragazzi dalle madri. Una festa, con una visione proiettata al futuro, che lascia alle nuove generazioni un’eredità preziosa: custodire e tramandare le tradizioni che rendono Luras una comunità autentica e coesa.
