Comunali, Gianna Masu scopre le prime carte: «Tempio è una città, risvegliamola»
La candidata a sindaca presenta lista e motto: con lei dodici persone
Tempio Non sono state scoperte tutte le carte. Sarà fatto un po’ alla volta, forse per conservare il più a lungo possibile l’effetto sorpresa e l’originalità. Ma le idee ci sono e così anche il programma e i nomi di chi sosterrà il progetto. Nella rosa dei futuribili sindaci di Tempio – dopo Gianni Addis e Andrea Biancareddu – entra di fatto anche il nome di Gianna Masu, che oggi, 27 dicembre, ha presentato il motto e il logo del gruppo con i quali potrebbe diventare la prima sindaca – o, come lei preferirebbe dire, la prima “sindaco donna” – della città. «Città e non borgo, anche se è vero che Tempio ha deciso di essere borgo, ma Tempio è città. Punto!». Proprio questo è stato uno dei passaggi più applauditi del lungo discorso che ha tenuto davanti a un pubblico di non meno di duecento persone in occasione della prima convention della lista che guiderà per le prossime Comunali. Si chiamerà “Con Tempio Fronte Comune”, immaginando la prima linea di un fronte pacifico e aperto al confronto.
La squadra che la sosterrà sarà costituita da dodici “compagni di avventura”. Dodici come gli apostoli, di sicuro un bel numero, se non fosse che più si è ai nastri di partenza e più crescono le possibilità di togliere spazio e consensi agli avversari. Ma anche su questo, come su mille altre questioni, Gianna Masu ha la sua più che plausibile spiegazione: «La normativa prevede che una squadra possa oscillare dai 12 ai 16 componenti. Noi saremo 12 perché o entriamo tutti o nessuno. Questo non vuol dire che non abbia i miei assi nella manica, compreso il nome del dodicesimo che presto si conoscerà. Gli assi ci sono e gravitano attorno ai 12». I 12 che, escluso il jolly ancora senza identità, rispondono ai nomi di Edi Baldino, Claudia Baltolu, Susanna Careddu, Caterina Fresi, Daniela Giua, Fortunato Lucente, Brunella Manconi, Carlo Menicucci, Marco Petita, Roberto Satta, Maria Rosaria Spano.
Nel primo incontro di una lista che ambisce alla guida della città era inevitabile la presentazione della persona che ne sarà alla testa. «Sono un’umile giurista che non ha mai fatto politica. Ho fatto la mia scelta dopo un lungo confronto in famiglia e un’attenta valutazione. Sono figlia di un militare, alimentata da un benedettino, guidata da un giudice. Ecco chi sono». La candidata numero uno di “Tempio Fronte Comune” ha raccontato molto della sua formazione e del percorso esplorativo che ha dovuto fare per conoscere in profondità i bisogni della città e del territorio. «Lavoro da anni a Olbia, ma torno sempre a Tempio. Della mia squadra posso dire che ci uniscono passione, missione e visione, e la condivisione di un nuovo progetto».
È durante il suo percorso esplorativo iniziato nelle frazioni per concludersi poi nella città che Masu avrebbe incontrato quelli che, strada facendo, sarebbero diventati i suoi compagni di avventura. È insieme a loro che ha messo a punto un programma che sarà rivelato un po’ alla volta. Tuttavia, ha già messo sul tavolo non poche anticipazioni. Una di queste riguarda il rapporto tra i due capoluoghi della provincia Gallura. «Nel mio programma non ci sarà né una bassa, né un’alta Gallura, ma un’unica area. Dobbiamo credere in questa rinata provincia. Olbia ha l’oro blu e noi abbiamo l’oro verde. Mi sentirete parlarne spesso. Serve una nuova governance. La città deve risvegliarsi. Lo dobbiamo ai nostri figli. È ora di aprire le porte al vicinato di quei 14 Comuni che confinano con Tempio». Nessuna competizione con Olbia (dove è dirigente comunale), allora, e meno ancora con il suo sindaco. «Nizzi è un ottimo amministratore, di cui mi basterebbe programmare e realizzare un settimo di quello che ha fatto».
La Tempio immaginata da Gianna Masu aspira a sanare vecchie criticità e promuovere il rilancio di un intero territorio. Una priorità sembrerebbe essere la qualità del sistema sanitario, sul quale però sarà chiamata a precisare meglio che cosa ha in serbo. E poi c’è la “città della conoscenza”, che deve essere anche creativa e inclusiva, per ripristinare la quale Tempio dovrà avere la sua Università in presenza. Programmi ambiziosi, ma anche realistici, se non soprattutto urgenti, come il tema dei collegamenti con Olbia e Sassari, il riposizionamento competitivo della zona industriale e «le assurdità di una politica energetica senza precedenti, opera di amministrazioni che non hanno condiviso le loro scelte con la cittadinanza». Che la tendenza si possa invertire glielo avrebbe fatto credere uno degli ultimi viaggi a Roma: «Ho motivo di credere che ci siano ancora spazi di trattativa per evitare la Smart Grid».
