La Nuova Sardegna

Nulvi, quei cuccioli andavano salvati

Vanessa Roggeri
I cuccioli abbandonati come rifiuti
I cuccioli abbandonati come rifiuti

Il caso dei cagnolini gettati e abbandonati come spazzatura sulla strada

05 gennaio 2020
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SASSARI. Cuccioli di cane abbandonati come spazzatura. Annegati, seppelliti vivi o lanciati dalle auto in corsa. In questo bollettino della crudeltà umana che infanga l’Italia intera è ammesso tutto, pur di liberarsi dell’incomodo. Leggiamo di cagnoline lasciate a bordo strada con i propri piccoli, persino un chihuahua di 4 mesi, Gennarino, che pochi giorni fa è stato abbandonato nella fredda notte di Roma, probabile regalo di Natale poco gradito.

A proposito, tra il 24 e il 26 dicembre, in ben 100 canili nazionali sono stati abbandonati la bellezza di 358 cani, di cui 100 cuccioli. La domanda retorica è: chi è la bestia, l’uomo o l’animale? L’ultimo caso in Sardegna che ha colpito la sensibilità collettiva è quello riguardante 6 cagnetti gettati via appena nati nelle campagne di Nulvi; il gelo notturno e la denutrizione ne hanno ucciso 5, mentre sopravvive Minnie.

Sono in tanti a fare il tifo per questa creaturina indifesa, il suo attaccamento alla vita è un simbolo di innocenza che sfida la crudeltà umana, un barlume di luce che illumina lo squallore di una disumanità dilagante. Tanta ferocia spaventa. Sebastiano Candidda della Lega Nazionale per la Difesa del Cane conferma che “purtroppo la realtà delle campagne sarde è questa, cinica e spietata”. Non c’è pietà per i più deboli, non c’è empatia per la sofferenza animale, non c’è compassione, non c’è tenerezza, vero amore o affezione, ma soltanto una blanda abitudine che può essere spezzata in qualsiasi momento.

Il cane troppo spesso viene considerato uno strumento utile, un oggetto di cui potersi sbarazzare senza tanti scrupoli appena diventa un peso. Nelle zone rurali le efferatezze sono più evidenti e clamorose: legare il proprio cane al paraurti dell’auto e trascinarlo fino a ucciderlo è di una ferocia che spaventa. Tanta cattiveria fa paura e non è un caso che i serial killer, nella quasi totalità dei casi esaminati dalla scienza, mostrino fin dall’infanzia, come tratto distintivo, la tortura di animali.

C’è chi ama i propri cani e gatti, li accudisce, li nutre, li coccola, li considera cari come persone di famiglia e alla loro morte soffre e li piange per anni, talvolta fino alla depressione. E poi c’è gente che adotta un cucciolo, magari lo tiene in casa per tanto tempo, sembra esserci affezionato, e invece, alla prima difficoltà apre lo sportello della macchina e lo butta fuori come se nulla fosse. L’unica colpa del cane è essere stato fedele e aver donato amore senza chiedere nulla in cambio. Chi è la bestia? In Puglia per Capodanno hanno imbottito di petardi un povero gattino per il gusto perverso di vederlo esplodere. Uomini e donne capaci di una simile aberrazione sono privi di qualsiasi dignità e fanno paura. La loro bestialità, espressione inenarrabile di violenza e crudeltà, si avvicina alla bestialità della bestia descritta nell’Apocalisse, a un Anticristo nel senso che incarna l’esatto contrario dei valori predicati da Cristo: amore e rispetto per tutte le anime viventi del creato.

Purtroppo la bassezza di certi individui è talmente infima che non credo capirebbero certe argomentazioni. Vorrei comunque che riuscissero a provare vergogna, perché altro non rimane loro, solo vergogna. L’abbandono di cuccioli, e quindi la loro condanna a morte, è una piaga nella piaga che va affrontata al più presto, a partire dalle sterilizzazioni che dovrebbero essere garantite gratuite per tutti. E poi l’inasprimento delle pene: deve cristallizzarsi una volta per tutte il concetto che chi commette maltrattamenti sugli animali è un pericolo per la società.

Di vitale importanza diventa l’istituzione di una nuova materia a scuola che insegni l’importanza dell’ecologia e la tutela della natura come parte integrante della cura di se stessi. Ai bambini deve essere insegnata l’empatia, l’amore e il rispetto per gli animali: la sensibilità va formata, solo così impareranno la differenza tra ciò che è bene e ciò che è male.

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