La Nuova Sardegna

I conservatori di musica sono come l'università

Ivano Iai
L'avvocato Ivano Iai è il presidente del conservatorio di musica Canepa di Sassari
L'avvocato Ivano Iai è il presidente del conservatorio di musica Canepa di Sassari

Lo Stato deve riconoscere pari dignità, uguale attenzione e imparziale sostegno a tutte le distinte componenti dell'Alta formazione accademica

18 gennaio 2020
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A poche ore dalla cerimonia inaugurale dell'Anno accademico del Conservatorio di Sassari, occasione solenne di incontro tra l'Alta formazione musicale e la società, appaiono utili alcune riflessioni sul ruolo della cultura nel nostro Paese. Una premessa non scontata è cosa debba intendersi per cultura, la cui accezione affascina da sempre gli studiosi dell'intelligenza umana, che ne hanno offerto multiformi definizioni. Ma il concetto di cultura al quale occorre prestare attenzione è semplice: è la capacità dell'individuo di realizzare e trasmettere all'esterno, in modo perfetto, il proprio patrimonio di conoscenze, per quanto limitato, sicché è colto un ortolano che dà vita a un giardino ammirato, un fabbro ferraio che realizza una cancellata a regola d'arte, un pittore che dipinge quadri incantevoli, un esegeta della Divina Commedia che lascia l'uditorio senza parole.

Ogni settore dell'ingegno umano è capace di esprimere cultura con autonome e distinte caratteristiche e divulgarla all'esterno come generoso contributo alla crescita individuale e collettiva della persona e adempimento ai doveri di solidarietà verso i consociati. Significativo è, perciò, che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, espressione egli stesso di un settore importante della cultura, quella giuridica e accademica, ne abbia inteso razionalizzare il ruolo sociale a cominciare dalle competenze formative, riaffermando la specificità dell'educazione scolastica rispetto alla ricerca e all'istruzione universitaria, artistica, musicale e coreutica.

È necessario, tuttavia, un passo ulteriore per dimostrare finalmente attenzione alle differenze che caratterizzano le più qualificanti peculiarità italiane e per le quali, ogni anno, migliaia di studenti, in maggior numero orientali, eleggono il nostro Paese sede del proprio percorso di studi. È proprio in ragione di questo straordinario gradimento internazionale verso la cultura italiana che occorre, allora, promuovere ogni sforzo affinché l'offerta dell'alta formazione accademica - perla dell'istruzione purtroppo relegata nell'angolo di un acronimo ignoto (Afam) - sia complessivamente adeguata e all'altezza del riconoscimento planetario delle qualità italiane.

Il germoglio capace di generare la migliore cultura è lo scambio di esperienze tra le aree geografiche del pianeta, poiché a realizzare e offrire cultura concorrono, con modalità del tutto autonome, le società depositarie di patrimoni conoscitivi originali e diversi.Arricchente è stato finora il flusso osmotico tra pensiero occidentale e orientale, ma l'eccessiva compressione entro schemi generati dai fenomeni di prevalenza culturale ha rischiato di mortificare le straordinarie modalità di predisposizione individuale e collettiva alla cultura, la cui unicità, in ciascuna persona umana, si manifesta necessariamente nelle formazioni sociali per garantirne continuità, conservazione e innovazione.

La nostra area geografica ha prodotto cultura nel tempo cultura e arte, tra le quali la più ammirata, la musica, che per i Greci era l'arte per eccellenza e, oggi, la prima disciplina per la quale migliaia di studenti orientali, soprattutto cinesi e coreani, scelgono di studiare nel nostro Paese.Nell'Italia dei 54 Conservatori statali - numero più alto rispetto alle realtà europee, che arriva a quasi 80 con gli istituti privati - il 10 per cento degli studenti è di provenienza straniera. Con i suoi due Conservatori la Sardegna garantisce una qualità formativa di alto livello e nel Canepa di Sassari raggiunge il suo acme di eccellenza grazie alla presenza, tra docenti e allievi, di veri talenti naturali della musica. Il Conservatorio di Sassari - sacrificato da un isolamento geografico che ne ha limitato l'offerta educativa ad allievi e allieve sardi - potrà aprirsi agli studenti stranieri se lo Stato riconoscerà pari dignità, eguale attenzione e imparziale sostegno alle distinte componenti dell'Alta Formazione Accademica, ossia Università, Ricerca, Conservatori di musica e Accademie di arte teatrale e danza.

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