La Nuova Sardegna

L’epoca dei consumi uccide il “sistema Terra”

di PLINIO INNOCENZI
L’epoca dei consumi uccide il “sistema Terra”

Giusto ridurre le emissioni ma per salvare il pianeta è necessario limitare ogni tipo di impatto  

22 aprile 2022
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La Giornata della Terra che si celebra ogni anno il 22 aprile è un importante momento di riflessione che serve a riportare l’attenzione sullo stato di salute del nostro pianeta e su come ci prendiamo cura di questa casa straordinaria. La Terra è un pianeta pieno di bellezza che possiamo paragonare a un organismo vivente, che nella mitologia greca veniva identificata con Gaia o Gea, la dea creatrice origine stessa della vita. Gaia è la madre ancestrale della quale ci dovremmo prendere grande cura perché non abbiamo al momento altre madri o altre case da abitare. Nel frattempo una popolazione in continua crescita esercita una pressione sempre maggiore su un ecosistema delicato e dalle risorse finite.  

La popolazione ha ormai raggiunto gli otto miliardi di individui, un record assoluto destinato però a salire ancora. Nel 1950 eravamo “solo” 2,5 miliardi, nel 2050 saremo vicini al traguardo dei 10 miliardi di abitanti del pianeta Terra quando le risorse saranno ancora più scarse, a cominciare da un bene prezioso come l’acqua. L’attività antropica è responsabile dell’inquinamento dell’aria soprattutto negli ambienti urbani, oltre l’11% delle morti nel mondo sono in qualche modo riconducibili alla cattiva qualità dell’aria.

La mobilità e le risorse alimentari ed energetiche necessarie a 8 miliardi di individui mettono quindi a dura prova l’ecosistema terrestre anche tenendo presente degli squilibri dovuti alla sovrapopolazione di alcune aree, come l’Asia, e il consumo eccessivo in Europa e Stati Uniti. La grande mobilitazione per la transizione ecologica che dovrebbe portare a utilizzare fonti energetiche rinnovabili è certamente un punto di partenza importante per ridurre l’impatto ambientale delle attività umane. Tuttavia l’ovvia considerazione che bisognerebbe ridurre i consumi non viene quasi mai sottolineata.

Il mondo sembra in preda a un’orgia costruttiva senza fine, in cui si consuma pro capite più cemento di acqua, oltre 500 kg. In cima ci sono i cinesi che consumano circa 1700 kg di cemento a persona all’anno. A questo va aggiunto l’acciaio, l’alluminio e tutta l’energia necessaria per produrli. Fermarsi sembra impossibile, perché l’aumento della popolazione richiede più case e quindi più cemento, consumo di terreno e più inquinamento. Il processo di urbanizzazione in corso porterà la maggior parte della popolazione mondiale a vivere in enormi aggregati urbani di decine di milioni di abitanti, inquinanti ed energivori.

Nel mondo industrializzato le cose sono ancora più complesse poiché nonostante la generale consapevolezza che i cambiamenti climatici e l’inquinamento stiano portando il degrado dell’ambiente oltre la soglia di non ritorno, alla fine le considerazioni di convenienza economica sono prevalenti. Scegliere tra ambiente e salute o lavoro, non è certamente una scelta semplice anche se non si dovrebbe mai arrivare a questo punto. È possibile ormai costruire comunque fabbriche e acciaierie che hanno un impatto minimo sull’ambiente, ma questo ha un costo e riduce i profitti. Produrre e seppellire scorie nucleari che continueranno a rimanere radioattive per migliaia di anni non è un bel modo di prendersi cura della Terra che non può essere trattata come una discarica da consegnare alle generazioni future.

È importante evitare di creare l’illusione o la scusa che i problemi ambientali verranno risolti grazie a nuove salvifiche tecnologie. Queste tecnologie per il momento non ci sono e forse non le avremo mai. Non si può nutrire l’illusione che coprendo parte del pianeta di pale eoliche e pannelli fotovoltaici avremo risolto i problemi energetici, la dura realtà scatenata da eventi imprevedibili ma sempre non naturali ci mostra che i combustibili fossili per ora non sono sostituibili.

Solamente la consapevolezza della necessità di una riduzione del nostro impatto sul pianeta Terra potrà riequilibrare il complesso sistema ecologico che regola il clima e permette la vita. La Terra sta attraversando un momento difficile, se consideriamo l’umanità come una parte inscindibile di Gaia, del nostro pianeta vivente, partendo dalla cura dei nostri simili potremmo veramente mostrare di avere rispetto per questo minuscolo atomo perso nell’oscurità infinita dello spazio che è la nostra casa.


 

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