La tragedia e una città sconvolta
Il terribile risveglio di Mestre periferia anonima che non ha mai conosciuto una disgrazia di queste proporzioni
Dal cavalcavia di Mestre da cui è precipitato il bus, e con lui 21 vite, il panorama è triste: si vedono solo edifici moderni, ingrigiti dall’aria sporca, e tanti binari che si districano come per scappare.
A qualche chilometro da lì, c’è uno dei posti più belli del mondo, ma la strada non è abbastanza alta per vederlo. Metà della mia famiglia ha vissuto e vive lì, in mezzo fra le brutture industriali e la meraviglia di Venezia, in una terra di mezzo che non è un inferno ma è troppo lontana da qualunque idea di paradiso. È un posto curatissimo ma anonimo, silenzioso ma spesso violento. Nel nostro quartiere, Bissuola, di notte sembra un luogo fantasma, immobile, sospeso fra la nebbia e le luci delle case. Mai un rumore che non provenga dalle macchine o dai camion dei rifiuti che passano di prima mattina. È facile immaginare il trambusto, i telegiornali del mondo che si precipitano sulla scena, le storie anche eroiche di chi si è salvato e di chi non è più tra noi. È difficilissimo riflettere sull’opposto: Mestre è da sempre un’appendice, una propaggine, da sempre periferia di o parte minore di Venezia, niente accade lì, tutto accade in laguna. Stavolta no.
In un normalissimo inizio di autunno, in un normalissimo tratto di strada, in una normalissima nottata, accade il disastro. L’ordinarietà estrema di un posto in disparte viene cancellata, si accendono i riflettori e si accendono su una quarantina di turisti che rientrano da Piazzale Roma. Mestre non l’ha mai conosciuto un incidente del genere, non ha mai avuto addosso così tante attenzioni dai tempi delle brigate rosse (dall’omicidio di Alfredo Albanese o il rapimento di Giuseppe Taliercio). I mestrini sono gente tranquilla ma estremamente riservata, molto più simili ai sardi di quanto si possa pensare. Da ieri e chissà per quanto, nei bar di Piazza Ferretto, si parlerà solo di questa sciagura gigantesca, non perché è recente, ma perché è la prima sciagura avvenuta in città, la prima che resterà impressa accanto al suo nome. Mestre periferia di Venezia. Mestre dove è successo il dramma.