La Nuova Sardegna

TRESNURAGHES. Chi aveva avuto modo di leggere la perizia psichiatrica, sapeva già come sarebbe andata a finire. Ieri però c’è stata la conferma in aula, da parte del perito del giudice per le udienze preliminari, Annie Cecile Pinello. Il dottor Pasquale Tribisonna ha confermato che, dopo aver esaminato l’imputato, è arrivato alla conclusione che sia capace di intendere e volere. Così per Marco Lugas il processo è ormai alle porte. L’ultima chance per l’ex allenatore di squadre giovanili, finito sotto accusa per aver abusato di quattro adolescenti, è legata all’esito della perizia fatta effettuare dai suoi difensori, gli avvocati Anna Maria Uras e Agostinangelo Marras, e affidata allo specialista Giuseppe Guerra che ha, a sua volta, avuto modo di esaminare l’imputato.

Le sue parole saranno le ultime prima della discussione del processo che si celebrerà giovedì della prossima settimana con il rito abbreviato. Il pubblico ministero Rossella Spano sostiene che Marco Lugas, approfittando del suo forte ascendente sugli adolescenti, ne abbia approfittato per poi abusarne sessualmente. Gli episodi, già confermati dagli stessi ragazzini durante le audizioni che si sono svolte con la formula dell’incidente probatorio, sono numerosi. A far scattare l’inchiesta quasi due anni fa era stata la scoperta di alcune conversazioni proibite avvenute in una chat su internet tra Marco Lugas e una delle sue vittime. Il riferimento ad aspetti sessuali era esplicito e tutto finì in mano ai carabinieri. Poco tempo dopo, la procura chiese e ottenne la custodia cautelare in carcere. Marco Lugas si trova dietro le sbarre dal luglio del 2011 e in caso di condanna rischia di rimanerci per parecchio tempo.

Al processo, tra le parti civili, assistiti dagli avvocati Raffaele Cocco e Vittorio Delogu, ci saranno anche i familiari di due dei quattro adolescenti presunte vittime degli abusi. Chiedono giustizia e soprattutto verità da un processo che, in ogni caso, sarà difficilissimo da mettere nel dimenticatoio. (e.c.)