BOSA
Il delfino impigliato nelle reti
L’esemplare, una femmina di grandi dimensioni, è morto annegato
03 febbraio 2013
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BOSA. Per le dimensioni sembrava un grosso maschio, e invece il corpo del delfino rinvenuto venerdì sera nella zona di S’Abba Drucche con la coda mozzata era quello di una femmina adulta di straordinaria stazza. «L’esemplare di Tursiops Truncatus misurava infatti ben due metri e sessanta centimetri di lunghezza, per un peso di circa 250 chili. Misure che gli studiosi ritengono straordinarie, se non uniche, per una femmina” rivela il tenente di vascello, comandante della Guardia costiera di Bosa, Antonio Ventriglia. Che, dopo la segnalazione che il corpo dell’animale era arrivato a pochi metri dalla riva di S’Abba Drucche, ha immediatamente allertato il biologo dell’Area marina protetta Capo Caccia Isola Piana ed il servizio veterinario della Asl. In tarda serata quindi gli esiti delle ispezioni degli studiosi, che hanno rivelato informazioni più dettagliate. Dal riscontro sulla dentatura appariva inoltre che la femmina di delfino aveva denti molto usurati. Non è quindi improbabile che il tursiope fosse abituato a mordicchiare le reti dei pescatori per procurarsi il cibo. Proprio questa abitudine potrebbe aver portato l’animale a rimanere impigliato tra le maglie e quindi ad annegare, considerato che i delfini di questa specie possono rimanere in apnea solo per pochi minuti. Le autorità, comunque, non si sbilanciano sulla possibile fine del grosso mammifero. Ma, non appare improbabile che l’equipaggio di qualche peschereccio abbia deciso di tagliare la coda, lasciando andare alla deriva il corpo poi approdato lungo la costa di Bosa, per non danneggiare le reti quando l’animale era già morto.(al.fa.)
