La Nuova Sardegna

Oristano

Quaranta posti di lavoro e un futuro troppo grigio

di Enrico Carta
Quaranta posti di lavoro e un futuro troppo grigio

Mozione del Partito Democratico per mantenere la Servizi Provincia Oristano Il presidente De Seneen aveva parlato di liquidazione o di cessione a privati

27 maggio 2013
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ORISTANO. C’è chi dice no, come il presidente della giunta provinciale Massimiliano De Seneen e chi come il Pd, al contrario, vuole a tutti i costi che la società Servizi Provincia Oristano resti alle dipendenze dell’ente. La battaglia politica per evitare o per arrivare alla liquidazione della società in house ormai è dichiarata. In precedenza, in consiglio provinciale, c’erano state le prime schermaglie con la discussione su un’interpellanza presentata dal gruppo del Partito Democratico.

Vista la risposta del presidente De Seneen, la questione si fa ancora più seria. Il Pd ha infatti presentato una mozione che chiama in causa l’intero Consiglio che ora dovrà esprimersi. Secondo il presidente della giunta, il futuro della società e dei suoi quaranta dipendenti è segnato. La sua opinione era apparsa chiara quando aveva spiegato che, per un errore nello statuto, dov’è scritto che «non è una società di servizi generali», si poteva o procedere alla liquidazione o fare un bando per capire se ci fosse qualcuno interessato a rilevarla.

Di fronte a queste parole, il Pd ha preso le distanze e ha deciso di andare oltre la semplice interpellanza. In ballo oltre alla vita della società, c’è anche la necessità di mantenere anche quaranta posti di lavoro per un servizio che il Pd ritiene assai utile e non certo costoso. Se anzi, la Provincia dovesse affidare all’esterno tutti i servizi che la società in house svolge, i costi lieviterebbero. In più, l’affermazione che la Servizi Provincia Oristano non svolga «servizi di interesse generale» è un errore o un abbaglio. La frase del presidente De Seneen viene infatti smentita formalmente dall’articolo 3 dello statuto e, sul campo, dai lavori svolti dai quattro muratori, sette operai, dieci giardinieri, tre idraulici, quattro elettricisti, tre falegnami, un fabbro, un carpentiere, due magazzinieri, due autisti e tre geometri. È anche per queste quaranta buste paga, oltre che per i servizi che la società svolge per conto dell’ente, che il Pd chiede di mantenerla in vita alle dipendenze della Provincia.

A parlare in favore di questo provvedimento ci sono poi i conti, presentati dal responsabile del settore, l’ingegner Enzo Sanna, che riconosceva «l’economicità degli interventi effettuati» e stimava il risparmio per il solo 2012 in 785mila euro, soldi che sarebbero usciti dalle casse dell’amministrazione se i lavori fossero stati affidati a ditte private esterne. Motivi buoni perché il consiglio voti in favore della mozione?

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