La Nuova Sardegna

Oristano

Autovelox bocciato in appello

di Enrico Carta
Autovelox bocciato in appello

Arborea, respinto il ricorso del Comune sull’impianto di rilevazione della velocità

25 giugno 2013
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ARBOREA. Erano centoventi e non uno di loro pagherà la multa. Gli automobilisti che erano stati immortalati dai flash dell’autovelox all’ingresso della cittadina possono definitivamente stracciare il verbale con il quale veniva loro contestata la violazione dei limiti di velocità. La multa per loro è solo un ricordo cancellato dalla sentenza del giudice di appello, Riccardo Ponticelli, che ha rigettato tutti i ricorsi presentati dal Comune in seguito alla prima decisione presa dal giudice di pace di Terralba.

Era stato quest’ultimo a dare ragione ai centoventi ricorrenti, assistiti dagli avvocati Rossella Oppo, Romina Pinna e Riccardo Crovi che avevano rilevato una serie di irregolarità nella segnaletica e nel luogo in cui erano stati posizionati i sistemi per il rilevamento della velocità. Il giudice di pace aveva dato loro ragione, ma il Comune non si era dato per vinto, certo di avere la ragione dalla propria parte. Così aveva appellato la sentenza che annullava in blocco le contravvenzioni.

In appello l’avvocato dell’amministrazione, Sara Battolu, ha riproposto le stesse argomentazioni che non avevano fatto breccia in primo grado, sostenendo che il codice della strada fosse stato assolutamente rispettato e che tutte le multe erano quindi legittime. Diverso, ancora una volta, è stato il parere del giudice. In attesa di conoscere le motivazioni che hanno portato alla sentenza, si può facilmente intuire che ancora una volta la segnaletica piazzata fosse irregolare. Era stata ritenuta tale perché non si trovava alla giusta distanza dall’impianto, ma persino la collocazione dell’impianto non sarebbe stata legale. In quel tratto di strada provinciale il limite indicato era di settanta chilometri orari, ma l’apparecchiatura si trovava probabilmente in un punto interno alla perimetrazione del centro abitato e quindi con regole differenti.

La sentenza dice anche un’altra cosa. Il Comune dovrà pagare e non poco. Aveva messo a bilancio 23mila e 500 euro per le spese legali, ne dovrà pagare altrettanti per le spese legali delle controparti. Ovviamente a tutto questo si aggiunge il mancato introito delle multe sulle quali le varie amministrazioni che si sono succedute, negli anni passati, avevano potuto contare. Ora quel tesoretto non esiste più e nemmeno gli autovelox che sono spenti da parecchio tempo.

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