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Porto spa, sì del Consiglio alla dismissione delle quote

BOSA. Il consiglio comunale, nella riunione straordinaria convocata ieri sera nell’aula di piazza Carmine, ha approvato a maggioranza la proposta di delibera che prevede la messa in liquidazione...

10 settembre 2013
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BOSA. Il consiglio comunale, nella riunione straordinaria convocata ieri sera nell’aula di piazza Carmine, ha approvato a maggioranza la proposta di delibera che prevede la messa in liquidazione della Porto di Bosa. I consiglieri dei gruppi di minoranza non hanno partecipato alla votazione, abbandonando l’aula.

«Se il consiglio di amministrazione della Spa non accetterà questa linea chiederemo al giudice di attivare le procedure legali», dice deciso il sindaco Piefranco Casula.

Sulla questione della società che gestisce la darsena di S’Isula, costruita con fondi pubblici e operativa dal 2007, è buona la seconda (riunione). La maggioranza infatti, nella assise convocata lunedì scorso, non era riuscita a garantire il numero legale dopo che i rappresentanti delle minoranze avevano lasciato l’aula per protesta.

Ieri sera la presenza dei dieci componenti della maggioranza guidata da Pierfranco Casula, malgrado le minoranze abbiano ancora una volta lasciato i banchi consiliari vuoti, in disaccordo questa volta con la linea tracciata nel documento proposto, ha visto prevalere in pochi minuti la delibera rimandata lunedì scorso. Delibera che dà il via libera all’ente locale per chiedere «all'organo amministrativo della società (la Porto di Bosa Spa, ndc) la convocazione dell'Assemblea straordinaria per lo scioglimento, la relativa messa in liquidazione» e gli altri adempimenti del Codice civile. Dando inoltre mandato al sindaco di esprimere il proprio voto, «conseguente» alle decisioni del Consiglio. Come pure al Comune di «ricorrere all'autorità giudiziaria» in caso di decisioni diverse.

Insomma, preso atto della scadenza legislativa del 30 settembre, data ultima per gli enti locali sotto i trentamila abitanti di adempiere agli obblighi imposti dal decreto interministeriale 78/2010, la strada della dismissione del 20 per cento di quote dalla Porto di Bosa Spa non è per l’attuale amministrazione l’unico prioritario obiettivo. L’ente locale infatti punterà allo scioglimento della Spa, perché «la Porto di Bosa Spa senza la partecipazione del Comune è  un soggetto giuridico diverso  per  scopo e finalità da quello originariamente costituito».

Alessandro Farina

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