La Nuova Sardegna

ARBOREA. Ha messo da parte i soliti cliché come le battute e barzellette sconce, ma non è mancata la foto di rito. Benito Urgu ieri ha fatto visita alla famiglia Spanu, che rischia di essere sfrattata dalla sua azienda per una ormai nota vicenda di pagamenti e aste giudiziarie. «Io mi sono mosso perché il cuore mi funziona ancora. Tutti dovremmo considerare gli Spanu nostri vicini e come tali, se prende fuoco la loro casa, prenderà fuoco anche la nostra. Dunque dovremmo aiutarli». L'uomo che si presenta al presidio antisfratto è un Benito Urgu molto diverso da quello scanzonato conosciuto tramite l'occhio delle telecamere. La sua presenza, dice, serve perché fa opinione «ma la mia voce dovrebbe avere lo stesso volume di quella di tutti gli altri». E aggiunge: «Questa famiglia vive la passione di chi si sta per estinguere. Io stesso la vivo in prima persona perché, nonostante oggi abbia una certa età, vivo in uno Stato che non garantisce nulla e nel quale devo continuare a lavorare per stare a galla. La solidarietà è importantissima». (c.c.)