La Nuova Sardegna

Oristano

Consortile della discordia primo round al Comune

di Caterina Cossu
Consortile della discordia primo round al Comune

Il Tar accoglie la sospensiva chiesta da Gonnostramatza sulla sua chiusura La Provincia rilancia: «Aspettiamo la sentenza di merito, anche sui pagamenti»

19 aprile 2014
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GONNOSTRAMATZA. Da quanto emerso dagli atti depositati in tribunale dalle parti, «la strada in questione non è una strada comunale«. Il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione al Comune di Gonnostramatza e lo scorso mercoledì la seconda sezione ha respinto il ricorso effettuato dalla Provincia di Oristano nei confronti del Comune per quanto riguarda la vicenda della strada consortile che dal paese conduce alla strada statale 131. «Una splendida notizia, che conferma la correttezza dell'operato dell'amministrazione comunale e di tutte le azioni da essa compiute nel merito» ha commentato il sindaco di Gonnostramatza, Alessio Mandis. «A seguito dei lavori di sistemazione effettuati ed appaltati dalla Provincia di Oristano, la stessa aveva chiesto ai Comuni di Gonnostramatza e Collinas di produrre l'ordinanza di chiusura della strada in questione. I comuni si erano rifiutati di farlo, asserendo fin dalla prima ora che la strada non fosse di competenza dei comuni — ripercorre Alessio Mandis in una nota — inoltre, il Comune di Gonnostramatza, aveva sempre sostenuto che firmare l'ordinanza di chiusura al traffico avrebbe significato accettare la responsabilità del comune di fronte a tutte le richieste di risarcimento danni che negli anni gli automobilisti danneggiati dalla strada hanno inviato al comune, chiedendo i relativi rimborsi». L’assessore provinciale ai Lavori pubblici Gianni Pia, dal canto suo, rispedisce al mittente quel che sembra essere uno schiaffo a pieno viso. «Lo sapevamo già che non era una strada di competenza comunale». E rilancia. «Non si tratta di una sentenza ma di un’ordinanza. La decisione non è nel merito, poi, della questione. Il Tar ha semplicemente negato alla Provincia la sospensiva in istanza cautelare sul provvedimento con il quale i tecnici comunali si sono dichiarati non competenti a firmare la chiuda della strada». Nella realtà dei fatti, secondo l'assessore ai Lavori pubblici della Provincia, non cambia nulla. «Sul dietro front dei tecnici comunali e sull’atto che ora resta valido, l’ordinanza del Tar non basta, ma dovrà arrivare la sentenza nel merito — aggiunge — non è possibile ora prevedere i tempi della sentenza e certamente faremo richiesta di integrativa degli atti». C’è poi un ulteriore punto che diventa sempre più dolente. «L’azienda che è rimasta a braccia conserte e che avrebbe dovuto fare i lavori grazie alla chiusura della strada chiede 3200 euro al giorno di danni, dal 7 gennaio a oggi. Quando il Tar deciderà sul merito, stabilirà anche chi dovrà pagare» ha concluso Pia.

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