Un comitato per difendere i ricci del Sinis
L’obiettivo: sostenere le azioni della marineria oristanese nei confronti dei “colleghi” di Cagliari
SAN VERO MILIS. Sono 206 i soci del comitato “Difendiamo i ricci del Sinis” nato tra le borgate marine di San Vero Milis.
La conta degli attivisti è dei giorni scorsi, quando il comitato si è costituito anche dal punto di vista formale.
Le adesioni sono per metà localizzate nel circondario di Putzu Idu e comprendono soci provenienti da Narbolia, Riola Sardo, Nurachi, San Vero Milis e Oristano).
Gli altri soci provengono dal resto della Sardegna e della Penisola, con adesioni formalizzate via web.
All’iniziativa hanno aderito anche i soci dei circoli nautici di Riola, Nurachi e San Vero Milis, che hanno partecipato all’idea del comitato sin dalle prime riunioni organizzative. Con i diportisti, inoltre, ci sono anche i rappresentanti dall’associazione dei pescatori subacquei professionali dell’oristanese, definiti dai membri del comitato come “ospiti graditissimi”.
Una volta approvato lo statuto, l’assemblea del comitato ha eletto il consiglio direttivo. Il presidente è Salvatore Manconi di San Vero Milis, il vicepresidente sarà espresso dal circolo nautico di San Vero Milis, che lo eleggerà nel corso della prossima assemblea dei diportisti. Il segretario è Pietro Attene, sempre di San Vero Milis, mentre come tesoriere è stato scelto Efisio Lasiu di Nurachi.
L’ultimo incarico, quello di direttore tecnico, è stato affidato al sanverese Giovanni Caria.
Il comitato “Difendiamo i ricci del Sinis” si propone dunque come soggetto in grado di tutelare le risorse ittiche del mare del Sinis e di dare man forte alle azioni dei pescatori subacquei dell’oristanese in vista della prossima stagione di pesca del riccio di mare che, da queste parti, è stata vissuta come un guerra tra la marinerie di Cagliari e Oristano. (c.z.)