La Nuova Sardegna

Oristano

assemblea dell’anci

La Carta di Busachi per salvare i Comuni

di Maria Antonietta Cossu
La Carta di Busachi per salvare i Comuni

BUSACHI. Nasce la Carta di Busachi, un patto tra sindaci e Regione sottoscritto idealmente nel corso dell’assemblea dell’Anci che ha riunito un centinaio di amministratori. L’associazione delle...

10 maggio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





BUSACHI. Nasce la Carta di Busachi, un patto tra sindaci e Regione sottoscritto idealmente nel corso dell’assemblea dell’Anci che ha riunito un centinaio di amministratori. L’associazione delle autonomie locali ha avallato l’accordo proposto dall’assessore Cristiano Erriu per avviare una nuova stagione di riforme protendendo lo sforzo unitario verso la ricerca di soluzioni alle emergenze che stanno minando la capacità operativa dei Comuni.

L’intesa sarà ratificata nella Conferenza permanente tra Regione ed enti locali che sarà convocata entro quindici giorni per mettere a profitto le sinergie. L’agenda dettata da Cristiano Erriu cristallizza in dieci punti le priorità riassumendo sostanzialmente le istanze avanzate dagli amministratori locali. In primis la revisione del patto di stabilità, quindi il nodo del fondo unico, ridotto di 50 milioni, la modifica del Ppr, i cantieri comunali e la fiscalità locale.

«La gestione diretta della spesa pubblica è una strada obbligata», ha sottolineato il presidente dimissionario dell’Anci, che ha incalzato l’assemblea perché elegga il successore in modo da definire la piattaforma d’interventi. Azione che secondo Erriu non potrà prescindere dal riesame dell’ordinamento del sistema delle autonomie locali, dal riordino cioè di quella selva di norme «spesso contradditorie e prive di una visione d’insieme», che ha generato confusione e inerzia amministrativa.

La folta delegazione di sindaci si è mostrata in piena sintonia con l’ex collega, ma ha sollecitato l’impegno della Regione. «Sottoscriviamo il patto, ma non firmiamo cambiali in bianco», ha puntualizzato il sindaco di Bidonì, Silvio Manca, che con il collega di Modolo, Omar Hassan, ha toccato temi cruciali per quei 314 comuni su 377 con meno di cinquemila abitanti minacciati dalla desertificazione demografica, economica e sociale. «Se non vogliamo che scompaiano, aiutiamo le piccole partite Iva con la fiscalità agevolata», è stato proposto.

Il sindaco di Busachi, Gianni Orrù, ha definito le proporzioni del problema legato ai vincoli finanziari snocciolando alcune cifre: quasi due milioni di euro disponibili, ma non spendibili. «Di patto di stabilità stiamo morendo», ha detto ipotizzando le dimissioni in massa come alternativa all’immobilismo.

«È il nocciolo della questione», ha convenuto Pier Sandro Scano, primo cittadino di Villamar, suggerendo di scardinare il tetto di spesa della Regione. Antonello Passiu, sindaco di Villa Sant’Antonio e membro del direttivo dell’Anci, ha invocato il riconoscimento del principio di autonomia per i piccoli comuni. Il capo dell’amministrazione oristanese, Guido Tendas, ha reclamato il riequilibrio delle risorse. L’urese Gerardo Casciu ha reclamato il blocco del patto per tutti i comuni alluvionati.

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative