La Nuova Sardegna

Oristano

performance art

Due giorni in vetrina contro la fame nervosa

Due giorni in vetrina contro la fame nervosa

ORISTANO. «Un pò di stress, ma è andata bene». A poche ore dalla conclusione di «Eating disorders, sintomi di fame nervosa», due giorni interi, sabato e domenica, trascorsi ininterrottamente a...

13 maggio 2014
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ORISTANO. «Un pò di stress, ma è andata bene». A poche ore dalla conclusione di «Eating disorders, sintomi di fame nervosa», due giorni interi, sabato e domenica, trascorsi ininterrottamente a cucinare, mangiare, fare le pulizie, fare ginnastica e dormire dietro le vetrine di un negozio di arredamento di Oristano, il performer Nicola Mette si rilassa qualche minuto in attesa di salire sull'aereo che lo porterà a Milano dove sta già lavorando alla prossima performance.

«È passata davvero tanta gente, e molti non si sono limitati a guardare ma hanno anche cercato di dialogare», racconta ad una agenzia di stampa spiegando di aver faticato in qualche momento a mantenere la necessaria concentrazione.

Un fuoriprogramma sabato mattina quando i carabinieri sono andati a vedere che cosa stava succedendo oltre i vetri del negozio. «Stavo dormendo - spiega Mette - e mi hanno svegliato bussando forte e con insistenza alla vetrina, hanno anche cercato di entrare, poi quando gli hanno spiegato che cosa stavo facendo ho potuto continuare senza problemi». Tanti, specialmente domenica, anche quelli che hanno seguito la diretta in streaming su Internet. E tantissimi i contatti flash degli automobilisti fermi al semaforo che sbirciavano perplessi quel signore imperturbabile che si preparava da mangiare o andava avanti e indietro vestito solo di un camicione o ancora dormiva sereno dietro la vetrina.

E che però, forse, avranno avuto qualche difficoltà, proprio per la fuggevolezza del contatto, a capire che quello che vedevano aspettando il verde non era solo una sorta di Casa del Grande Fratello fai da te ma anche e soprattutto un tentativo di autoterapia, attraverso la sublimazione e la celebrazione, del disturbo alimentare, la fame nervosa, che l'artista combatte dagli anni dell'adolescenza.

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