C’è un ricorso al Tar: il Comune sospende la gara per i chioschi
San Vero Milis, l’amministrazione ha deciso di tutelarsi in attesa del giudizio del tribunale Prospettive nefaste in vista dell’estate: il lungomare potrebbe essere un deserto
SAN VERO MILIS. Un intoppo che potrebbe avere effetti devastanti per l’economia delle borgate marine. La gara per la concessione delle attività commerciali nella marina, infatti, è stata sospesa dall’amministrazione comunale.
Il provvedimento, adottato in autotutela, è arrivato dopo la notifica di un ricorso al tribunale amministrativo della Sardegna proposto a uno degli interessati. In sostanza, la gara d’appalto sarebbe fuorviata da un vizio di forma che, ovviamente, è al centro del ricorso. L’ultima parola dunque spetterà al Tar.
Nel frattempo rimarrà tutto fermo, come sancito dal provvedimento di sospensione adottato dal Comune. Un contrattempo che, calendario alla mano, congela le aspettative di chi era pronto a inaugurare i chioschi, e le altre attività commerciali, in riva al mare di Capo Mannu.
La questione dei baretti è dunque destinata a rimanere in piedi fino all’inizio della stagione turistica che, a questo punto, potrebbe subire uno slittamento sensibile, perlomeno nelle borgate marine di San Vero Milis.
Le attività commerciali potrebbero rimare al palo causando un danno d’immagine (e un mancato incasso) difficile da calcolare. Quello che era l’unico lungomare attrezzato della zona, infatti, potrebbe trasformarsi in un deserto delle occasioni perdute.
Lo stop imposto alla gara bandita del Comune potrebbe dare il colpo di grazie a un’economia che, come spesso capita da queste parti, vive l’unico momento di gloria, peraltro tanto intenso quanto breve, durante l’estate.
Se le attività commerciali comprese nel “piano chioschi” immaginato dal Comune dovessero rimanere chiuse, sarebbero circa cento i lavoratori stagionali costretti a una pausa forzata o a cercare lavoro in altri lidi.
Senza contare i disservizi che potrebbero essere uno dei marchi dei fabbrica delle borgate di Putzu Idu, Mandriola, Sa Rocca Tunda, S’Anea Scoada e Su Pallosu, dove le attività che un tempo rallegravano le notti di villeggiatura, e i momenti di relax vissuti fuori dalla spiaggia, saranno costrette ad attendere fino a nuovo ordine.
Il ritardo accumulato, in ogni caso, sarà un handicap difficile da aggirare e potrebbe causare un mancato guadagno che nessuno si augura di essere costretto a calcolare. Ipotesi, queste, che turbano tutti i frequentatori della borgate marine che saranno costretti ad attendere la decisione del tribunale amministrativo della Sardegna prima di sapere se nell’estate, che ormai è alle porte, non ci sarà nessuna alternativa al silenzio che domina le spiagge dell’estremità più a nord della Penisola del Sinis.