Maxi spesa, le ragioni di Garau
Arborea, il sindaco risponde sui 60mila euro pagati per la bonifica costata 2mila
ARBOREA. Tutto si dovrà discutere in consiglio comunale, ma la giunta ha già la risposta pronta riguardo alle accuse dell’opposizione sui lavori di bonifica da amianto dei capannoni del centro fieristico cittadino. I consiglieri di minoranza hanno infatti presentato un’interpellanza in merito ad alcune voci di spesa presenti nel rendiconto. Nel progetto era inserita una spesa di circa 60mila euro per il noleggio, montaggio e trasporto di un ponteggio necessario alla realizzazione dei lavori. Questa spesa non si è però concretamente realizzata, perché al posto del ponteggio l’azienda che ha eseguito i lavori ha scelto di utilizzare una gru telescopica concessa da un’altra ditta. Il cambiamento di mezzo ha significato un drastico ridimensionamento del costo del lavoro, crollato a circa duemila euro dai 60mila previsti inizialmente.
Il capo ufficio tecnico a seguito di una richiesta ha specificato che per un certo tipo di prestazioni, in questo caso trattasi di “prestazioni a corpo”, il prezzo convenuto non può essere modificato sulla base della verifica della qualità della prestazione: vale a dire, il costo dell’opera è stabilito complessivamente, è fisso ed invariabile.
Per questo motivo i 60mila euro sono stati ugualmente liquidati all’azienda che ha eseguito i lavori. Una vera e propria contraddizione in termini, un’anomalia, vista la devastante crisi economica che non ha risparmiato gli enti locali e che per molti versi costringe chi amministra la cosa pubblica a compiere scelte che comportano drastici tagli anche ai servizi resi alla collettività.
«Noi ci basiamo su ciò che dice il responsabile dell’ufficio tecnico, gli uffici sono responsabili ed esperti di queste cose, non possiamo decidere od agire diversamente» commentano sia il sindaco Pierfrancesco Garau che l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Cadoni. La minoranza non si ritiene soddisfatta da queste risposte ed attende la discussione in aula.
Cristina Diana