La Nuova Sardegna

Oristano

La squadra di Mastino in aula senza colpi di scena

di Alessandro Farina
La squadra di Mastino in aula senza colpi di scena

Ieri l’insediamento dell’assemblea civica e l’ufficializzazione dell’esecutivo Il sindaco: «Sicurezza, valorizzazione dell’esistente, partecipazione, lavoro»

07 giugno 2014
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BOSA. La città del Temo ha a tutti gli effetti una nuova guida amministrativa. Ieri sera alle 18 infatti si sono insediati i consiglieri eletti nella tornata di votazioni del 25 maggio, nell’aula di piazza Carmine gremita del pubblico delle grandi occasioni. Primo punto all’ordine del giorno, la convalida degli eletti, a cui è seguito il giuramento del sindaco Luigi Mastino.

Quindi la nomina degli assessori e l’attribuzione delle deleghe, prima delle conclusive dichiarazioni finali del neo primo cittadino e della presa d’atto della costituzione dei gruppi. Tutto si è svolto in un clima sereno, e non sono mancati alcuni momenti di commozione da parte dei consiglieri intervenuti.

Per quanto riguarda gli assessorati quattro quelli a disposizione del sindaco. Che ha designato Maura Cossu (Pds) come vice sindaco e responsabile a Patrimonio, Protezione Civile, Differenziata, Alienazione beni pubblici, Viabilità e Politiche giovanili. Danilo Mastinu (Pd) per Lavori Pubblici, urbanistica, sport, edilizia scolastica e sportiva, servizi cimiteriali. Salvatore Fois (indipendente in quota Sel) a Servizi Sociali, Igiene, Sanità, Agricoltura, Pesca, Commercio e Artigianato e Alfonso (Foffo) Campus (indipendente in quota Psd’Az) con deleghe a Cultura, Turismo, Centro storico, Ambiente, Decoro urbano e Servizi tecnologici.

Tutti consiglieri eletti, nessun tecnico esterno quindi, nella lista “Bosa Cominciamo il domani.” Che ha vinto le elezioni con oltre il 46 per cento dei consensi, rispetto al 27 per cento circa raccolto da Noi e Voi per Bosa ed al 26 circa di Piero Casula sindaco per Bosa.

Luigi Mastino ha tenuto per se le deleghe a Bilancio, Personale e Istruzione. Declinato lo scenario dell’esecutivo, sui banchi della maggioranza siedono quindi i Pd Stella Carboni e Salvatore Angotzi (capogruppo), i Pds Mario Piras (capogruppo) e Luciano Curella, Silvia Tanda dei Rosso Mori, Salvatorina Biddau di Sel (capogruppo) e Rosa Masala del Psd’Az (capogruppo).

Nei banchi delle minoranze “Noi e voi per Bosa” sarà rappresentata dal “Gruppo Udc” composto da Sergio Obinu, Rosalia Acca (marito e moglie) e Alfonso Marras. Mentre sono due i posti che spettano alla terza lista in ordine di arrivo elettorale: appannaggio di Piero Franco Casula (capogruppo), sindaco uscente, e dell’ex assessore all’urbanistica Sergio Rosa che fanno capo in consiglio a “Per Bosa”.

Diverse le novità istituzionali e politiche nella nuova assemblea civica. Sono infatti quattro, e non sei come nelle precedenti esperienze, gli assessori in giunta e non è prevista dalle nuove normative la figura del Presidente del consiglio comunale, con funzioni ora esercitate dal sindaco.

Mentre, dopo oltre un decennio di liste civiche, questa volta l’elettorato ha optato per una coalizione di partiti, gli stessi che hanno appoggiato Francesco Pigliaru alla guida della Regione Sardegna. Mentre gli indipendenti presenti nella lista Mastino non sono riusciti ad ottenere i voti sufficienti per un piazzamento in consiglio. A parte gli indipendenti d’area: Alfonso Campus per il Psd’Az e Tore Fois di Sel, entrambi in maggioranza e con deleghe assessoriali.

Nel suo intervento il neosindaco ha rivolto all’aula poche parole di saluto, per ribadire i capisaldi della futura azione amministrativa, con auspicio la collaborazione di tutti per risolvere i problemi della città. Nel discorso di insediamento Luigi Mastino ha ricordato le principali linee alla base del programma di “Bosa Cominciamo il domani.” Sicurezza, valorizzazione dell’esistente, partecipazione, risposte alla sete di lavoro. Con principale leva economica il turismo «Motore di sviluppo, attraverso i tanti poli di attrazione, per agricoltura, viticoltura, pesca, commercio, artigianato».

Quindi l’appello e l’apertura alle minoranze «della cui esperienza intendo avvalermi». Con in chiusura i «migliori auguri alla popolazione e alla città» ed un finale: «Viva la Sardegna, viva Bosa» che ha raccolto l’applauso dei presenti.

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