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Oristano

solarussa dopo l’alluvione

Niente soldi dopo 7 mesi La protesta di Tendas

di Michela Cuccu
Niente soldi dopo 7 mesi La protesta di Tendas

SOLARUSSA. «Sette mesi dopo la tragica alluvione del 18 novembre nessuno, cittadini e imprese, ha ricevuto un centesimo di indennizzo». Mario Tendas, consigliere regionale del Pd e vicesindaco di...

15 giugno 2014
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SOLARUSSA. «Sette mesi dopo la tragica alluvione del 18 novembre nessuno, cittadini e imprese, ha ricevuto un centesimo di indennizzo». Mario Tendas, consigliere regionale del Pd e vicesindaco di Solarussa, uno degli 82 centri della Sardegna devastati dal nubifragio dello scorso autunno, vorrebbe far chiarezza sui ritardi nell’erogazione dei fondi pubblici per la ricostruzione.

Tendas ha presentato una interrogazione, firmata anche dai suoi colleghi Lorenzo Cozzolino, Giuseppe Meloni, Roberto Deriu e Antonio Solinas, per sapere dal presidente della Giunta, Francesco Pigliaru e l’assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu, per quale motivo, nonostante la circolare emanata addirittura a dicembre dal commissario straordinario per l’alluvione, Giorgio Cicalò «famiglie e attività produttive non hanno ancora neppure una comunicazione sugli indennizzi».

Potrebbero esserci la solita burocrazia lenta e farraginosa e le ormai conosciutissime difficoltà di comunicazione fra enti, in questo caso Comuni e Regione, dietro questa vicenda che ha dell’incredibile, considerato che fino ad oggi, gli unici aiuti pervenuti ai centri devastati dall’alluvione, sono stati quelli derivanti dalla generosità dei cittadini e dal volontariato.

A questo si aggiunge l’allarme, lanciato proprio dai Comuni, sul rischio che i fondi, anche se assegnati, possano venire bloccati dal Patto di Stabilità e di conseguenza, rendere impossibili interventi urgenti e che invece tardano in maniera a dir poco allarmante.

Denuncia Mario Tendas: «Nessuna delle famiglie è stata messa al corrente sull'esito e sulla tempistica di quelle richieste di ricognizione e rimborso dei danni subiti. All’oscuro di tutto sono rimasti gli stessi Comuni che pure devono fronteggiare le legittime e giustificate richieste da parte dei cittadini colpiti dall’alluvione».

I Comuni avevano effettuato tutto un lavoro di verifica: «Si è trattato di un lavoro meticoloso, con analisi dettagliate e una stima precisa dei danni, svolta da professionisti abilitati e riconosciuti».

Da qui l’interrogazione con richiesta di risposta scritta, che punta a far chiarezza e far ottenere ai cittadini e amministrazioni comunali una quadro preciso sui tempi della ricostruzione. «Una iniziativa – aggiunge il consigliere regionale – che ha anche lo scopo di mantenere alta l’attenzione su una tragedia che si è verificata ben sette mesi fa ma che è ancora lungi dall’essere risolta».

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