La Nuova Sardegna

Oristano

Verso un carcere di massima sicurezza

Trovano conferma le voci di un progressivo trasferimento dei detenuti comuni da Massama

01 luglio 2014
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ORISTANO. Nella Casa di reclusione di Massama sono rinchiusi attualmente 80 detenuti locali sui 290 complessivi ospitati nella struttura penitenziaria. Secondo le intenzioni del Ministero della giustizia, il carcere di Oristano dovrebbe ospitare in futuro solo detenuti classificati di “alta sicurezza”. Le poche celle disponibili a Massama quindi potranno ospitare solo temporaneamente, due o tre giorni al massimo, detenuti locali per le sole esigenze legate a eventuali indagini di attività di polizia giudiziaria.

Per averne la certezza però sarà necessario attendere l'apertura del nuovo carcere di Uta. Solo allora sarebbe prevista, infatti, una ridistribuzione sul territorio regionale dei detenuti rinchiusi in tutte le strutture isolane.

Anche se solo ufficiosamente, di questo delicato problema si è parlato ieri mattina durante la ricorrenza del patrono della polizia penitenziaria san Basilide. C'è quindi il rischio concreto che da Massama potrebbero essere trasferiti anche gli 80 detenuti locali attualmente ospitati nella struttura, per fare spazio, quasi sicuramente a altri detenuti attualmente sottoposti al regime di alta sicurezza.

Una scelta unilaterale del Ministero che aveva di recente scatenato polemiche negli ambienti politici isolani. Massama dovrebbe diventare quindi la “Caienna sarda” ed ospitare così solo i detenuti della criminalità legata alle cosche mafiose e della ndrangheta.

Quel progetto ministeriale starebbe andando quindi avanti, senza tenere conto delle proteste che si sono levate dall'isola. Gli eventuali spostamenti ipotizzati andrebbero così a penalizzare anche i detenuti locali e soprattutto le loro famiglie. Queste sarebbero costrette a lunghi viaggi per poter incontrare i loro parenti, una volta trasferiti.

Un problema che era stato segnalato, in una lettera alla Nuova, dai detenuti di massima sicurezza di Massama. Anche i familiari di queste persone sono costretti a lunghi trasferimenti dalla penisola alla Sardegna per gli incontri periodici.

A questo si aggiungano gli altri problemi del carcere di Massama, una struttura priva di spazi e con le attività socio culturali ridotte all'osso. Qualcuno rimpiange anche l'ex carcere di piazza Manno. Nella vecchia struttura c'erano 60 celle singole mentre oggi a Massama non ne esiste nemmeno una.

La ricorrenza del patrono è stata celebrata davanti alle autorità civili e militari della provincia, con una messa celebrata dall'arcivescovo Ignazio Sanna. Nella sua omelia ha voluto ricordare proprio la figura del martire Basilide, un pretoriano della guardia romana, che si convertì al cristianesimo, rifiutando il giuramento al paganesimo, ben sapendo di morire giustiziato come coloro che lui stesso aveva accompagnato dal tribunale al martirio.

Elia Sanna

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