La Nuova Sardegna

Oristano

cabras

Dissequestrate le casette del camping Is Aruttas

Dissequestrate le casette del camping Is Aruttas

CABRAS. Le case mobili prefabbricate del camping di Is Aruttas non sono fuori legge. Dopo vari tentativi e l’approdo sino alla corte di Cassazione, alla fine è lo stesso tribunale di Oristano, da...

09 luglio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





CABRAS. Le case mobili prefabbricate del camping di Is Aruttas non sono fuori legge. Dopo vari tentativi e l’approdo sino alla corte di Cassazione, alla fine è lo stesso tribunale di Oristano, da dove tutto era partito, a prendere la decisione che potrebbe cambiare ben più della storia di un processo. Assieme al provvedimento di dissequestro delle undici case mobili del camping Is Aruttas, finite sotto sigilli nell’agosto del 2011, il giudice monocratico Anna Rita Murgia ha infatti spiegato che il loro utilizzo non è equiparabile a quello di un bungalow o di una casa vera e propria.

È un cambio di fronte che ribalta tutta la situazione, perché sinora la linea seguita sia dalla procura che dal tribunale era stata opposta. Le case mobili venivano infatti equiparate a tutte le altre unità abitative e per questo motivo avrebbero dovuto avere le adeguate concessioni. Era questo il motivo per cui il pubblico ministero Andrea Padalino Morichini aveva contestato alcuni reati di natura paesaggistica ed edilizia, sino a ottenere il rinvio a giudizio degli amministratori della Spinnaker Service, società che gestisce il campeggio di Is Aruttas.

Gli avvocati difensori Simone Prevete e Stefano Gabbrielli che assistono Ginetta Carta e Gegi Corongiu, dopo diversi tentativi, alla fine hanno ottenuto ragione. La decisione però non era del tutto insperata. Se negli anni passati era stata rigettata, stavolta le probabilità che venisse accolta erano superiori. Dal 2011 a oggi la normativa è infatti più specifica, in seguito ad un pronunciamento che riguardava i manufatti più leggeri – la norma riguardava in particolare l’Expò di Milano –. E in mezzo c’è anche un provvedimento del tribunale di Sassari che andava nella stessa direzione di quello oristanese. Da ieri quindi la case mobili non sono più sotto sequestro e ora anche il processo potrebbe cambiare direzione in favore dei due imputati, anche se la battaglia legale non è conclusa. (e.c.)

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sini
Le nostre iniziative