I giacinti d’acqua nel rio Tanui, paura per lo stagno
CABRAS. Puntuali come gli orologi svizzeri. Da qualche anno, i ritmi dell’estate sono cadenzati dal germoglio e dalla fioritura di uno degli ospiti più indesiderati degli ultimi tempi. I giacinti d’a...
CABRAS. Puntuali come gli orologi svizzeri. Da qualche anno, i ritmi dell’estate sono cadenzati dal germoglio e dalla fioritura di uno degli ospiti più indesiderati degli ultimi tempi. I giacinti d’acqua, questa volta, sono arrivati nelle acque del rio Tanui e puntano dritti verso lo stagno di Cabras. Dopo essere stati il casus belli tra il Comune di Riola Sardo e i pescatori del Consorzio Pontis, arrivati ai ferri corti per via della gestione delle piantine galleggianti che ostruivano il rio Mar’ e Foghe, i giacinti sono pronti ad “attaccare” lo stagno da un’altra posizione. L’infestazione nel canale adduttore è molto meno evidente di quella registrata lungo il corso del Mar’e Foghe ma anche il Rio Tanui sembra destinato a trasformarsi in una distesa verde che potrebbe impensierire amministratori e pescatori di Cabras, chiamati a gestire una situazione che potrebbe trasformarsi in emergenza nel giro di pochi giorni. I rischi sono gli stessi sottolineati nel corso degli anni che hanno raccontato la singolare invasione delle piante nel canale che sfiora Riola, Nurachi, Baratili, Zeddiani e Tramatza. Cabras ne è rimasta alla larga, eccezion fatta per lo stagno, ma ormai i giacinti hanno colonizzato il corso del rio Tanui e dovranno essere raccolti in qualche modo per evitare che si ripeta il “travaso” nello stagno com’era avvenuto per quelli che galleggiavano sull’acqua del rio Mar’e Foghe,.
Claudio Zoccheddu