La Nuova Sardegna

Oristano

Mega palasport addio I 5 milioni divisi tra diversi impianti

di Enrico Carta
Mega palasport addio I 5 milioni divisi tra diversi impianti

Missione in Regione dell’assessore comunale Emilio Naitza Si pensa di distribuire il finanziamento su alcune strutture

16 settembre 2014
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ORISTANO. Missione a Cagliari per fare marcia indietro. Il palazzetto da tremila posti non piace più, ma quei cinque milioni di finanziamento che erano stati ottenuti per la sua costruzione sono irrinunciabili. Si sta però cercando di fargli cambiare rotta e di destinare il tesoro a una serie di interventi che servano a rimettere a posto o a ingrandire alcune delle strutture sportive che già esistono.

Così, ieri mattina, l’assessore Emilio Naitza ha iniziato la sua gara in salita per cercare di conservare i soldi e poi mettere mano al già esistente palazzetto di Sa Rodia, alla decrepita piscina e al Campo Coni. L’idea e il progetto del mega palazzetto, utilizzabile anche come luogo per i grandi eventi non necessariamente sportivi, finirebbero quindi nel cassetto. La prima tappa dell’assessore comunale allo Sport è stata ieri mattina a Cagliari, negli uffici dell’omologo assessorato regionale, dove ha incontrato la titolare della delega, Claudia Firino.

Emilio Naitza ha esposto il problema della condizione di alcune strutture sportive cittadine chiedendo la rimodulazione del finanziamento per la costruzione del palasport che ha già un progetto e del quale si attende solo l’avvio dei lavori per la sua costruzione. «Stiamo provando a fare quanto ha già fatto Cagliari alcuni anni fa. La somma non verrebbe più utilizzata per un’opera che al momento non è indispensabile, ma per rimettere in piedi o migliorare strutture che già abbiamo».

L’unico vero ostacolo, posto che la Regione non ha messo veti, rimane quello di capire se così facendo ci sia il rischio di perdere l’intero finanziamento. A quel punto, pur di non veder svanire i cinque milioni e passa, si darebbe il via alla costruzione del palazzetto da tremila posti. Altrimenti altre diventerebbero le priorità. «È l’ultimo grosso finanziamento che il Comune ha a disposizione per le strutture sportive e lo sarà per parecchi anni – spiega Emilio Naitza –, bisogna quindi chiedersi se è meglio avere un grosso impianto costoso e difficile da gestire o se convenga intervenire su ciò che c’è già».

I dubbi sull’utilità di una struttura di grandi dimensioni vengono subito a galla: «Costa troppo la gestione e non mi sembra ci siano società in grado di poter fare questo passo. A questo punto bisogna scegliere quale strada prendere e secondo me, in un momento come questo, la priorità deve andare alle strutture già esistenti. Ci sono situazioni di emergenza sulle quali bisogna intervenire immediatamente». Ogni riferimento alla piscina, oggi chiusa, è puramente voluto. Di quei cinque milioni uno sarebbe per i lavori che ne consentirebbero la riapertura. E se la risposta da Cagliari arrivasse in fretta, l’ipotesi di una nuotata in tempi non eccessivamente lunghi potrebbe diventare realistica.

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