La Nuova Sardegna

Oristano

Sant’Anna, la rivolta contro i rifiuti

di Michela Cuccu
Sant’Anna, la rivolta contro i rifiuti

L’impianto di compostaggio alla periferia della frazione, pur distante due chilometri e mezzo, rilascia odori nauseabondi

20 settembre 2014
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MARRUBIU. «Signor sindaco, venga qui a Sant’Anna a sentire la puzza che c’è. Ma soprattutto, venga per dirci quali rimedi adotterà». Le parole non sono esattamente queste, ma è la sintesi dei continui reclami che arrivano dagli abitanti di Sant’Anna a dir poco esasperati da un disagio facilmente comprensibile: gli odori di fermentazione provenienti dall’impianto di trattamento dei rifiuti. Odori nauseabondi che costringono a tenere le finestre chiuse anche se è estate, che rendono insomma a dir poco sgradevole vivere ma anche soltanto transitare da queste parti. Il sindaco, Andrea Santucciu, sollecitato anche attraverso i sociali dai residenti della borgata che, evidentemente, pagano un tributo ulteriore per lo smaltimento dei rifiuti, non nasconde una notevole indignazione. Dice «Il 20 agosto ho scritto all’impresa Vittadello ed al Consorzio industriale per sollecitare chiarimenti e verifiche. So che hanno fatto delle rilievazioni sugli odori, ma a distanza di quasi un mese, non ho ricevuto nemmeno i risultati delle analisi. È una situazione davvero pesante perchè non si capisce come mai, dopo due anni di tregua, i miasmi sono ritornati». Il primo cittadino ricostruisce le vicende di una convivenza non facile fra gli abitanti della borgata di Marrubiu ed un impianto (entrato in funzione nel 2011) che anche se sorge nel territorio di Arborea è piuttosto vicino. Racconta della prima estate, quando la gente raccolse anche le firme per chiedere che cessassero quei miasmi che rendevano irrespirabile l’aria. «I gestori rimediarono e per due anni, non arrivarono più effluvi – racconta Santucciu – quest’anno però la situazione è davvero pesante». Il Comune è intervenuto più volte anche con le istituzioni. È di alcune settimane fa la lettera inviata dal vicesindaco e assessore all’Ambiente, Doriano Sollai (che abita a Sant’Anna) alla Provincia per chiedere che i Comuni che conferiscono all’impianto di trattamento sollecitassero i cittadini a differenziare meglio i rifiuti. «Sappiamo infatti – spiega il sindaco – che la frazione umida dei rifiuti, se mischiata al “secco” fermenta provocando gli odori molto fastidiosi come quelli che ammorbano l’aria di Sant’Anna». Ora però il Comune ha deciso di intervenire ulteriormente presso il Consorzio industriale e l’impresa Vittadello. «Chiederemo ufficialmente la convocazione a cadenza trimestrale di una riunione fra i soggetti interessati per poter verificare puntualmente la situazione – annuncia Santucciu – anche per chiedere il rispetto degli impegni assunti dalla Conferenza dei servizi che diede il via libera alla realizzazione dell’impianto. Infatti, il documento assicurava che non ci sarebbero stati odori oltre un raggio di 50 metri. E Sant’Anna si trova addirittura a due chilometri a mezzo dall’impianto di trattamento. È evidente che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe».

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