La Nuova Sardegna

Oristano

TERRALBA

Asilo al palo, colpa del patto di stabilità

TERRALBA. Per loro il primo giorno di scuola non è ancora arrivato. Sono i circa 30 bambini che hanno richiesto l’iscrizione all’asilo nido comunale ma che ancora non hanno potuto iniziare il loro...

09 ottobre 2014
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TERRALBA. Per loro il primo giorno di scuola non è ancora arrivato. Sono i circa 30 bambini che hanno richiesto l’iscrizione all’asilo nido comunale ma che ancora non hanno potuto iniziare il loro anno “scolastico”. Nonostante l’apertura fosse prevista per il primo ottobre il servizio infatti non è ancora partito.

«Inizialmente si diceva che sarebbe partito in ritardo a causa del rinnovo della gestione, ma ora che il bando di gara è stato vinto dalla cooperativa Coagi non capiamo il motivo di questa grande ritardo» dice Daniela, una delle mamme.

Altri genitori nonostante l’iscrizione stanno portando i propri figli in altre strutture del circondario, proprio perché avevano urgente necessità del servizio e hanno dovuto ricorrere ad un’altra struttura. «Mio figlio più grande ha frequentato l’asilo nido ed è un servizio di alta qualità, ora mi dispiace non poter far frequentare il fratellino o doverlo portare altrove – dice un’altra mamma –. Ho chiesto negli uffici in Comune ma non mi hanno saputo dare alcuna risposta né una data sicura, si sta sempre rimandando».

Un disservizio per le famiglie a cui l’amministrazione sta cercando di porre rimedio: «Purtroppo l’asilo nido non è ancora partito a causa del patto di stabilità, la normativa dice che non si tratta di un servizio essenziale, quindi se avviando il servizio sforiamo il patto, poi la Corte dei conti potrebbe chiedere a noi amministratori i danni erariali – spiega l’assessore comunale ai Servizi sociali Alessandro Murtas –. Pur essendo un servizio molto importante e di qualità ogni anno diventa più difficile portarlo avanti a causa della mancanza di risorse, ora abbiamo chiesto alla Regione di darci un “bonus” e consentirci una soglia in cui sforare il patto, in modo da far partire il servizio».

Una pratica, questa del “patto verticale” concesso dalla Regione, necessaria a tanti Comuni per poter uscire dalle ferree maglie del patto di stabilità: «Stiamo attendendo risposte dalla Regione, per sapere se ci concedono questo spazio e di quale cifra potremmo sforare, perciò nei prossimi giorni sapremo dare una data precisa anche ai genitori – continua l’assessore Murtas –. Tante famiglie sono venute da me per chiedere spiegazioni, io sono in Comune tutti i lunedì e mercoledì mattina per parlare con le famiglie di questa o di qualsiasi altra problematica».

Ogni anno sono circa 50 le famiglie che usufruiscono del servizio in maniera continuativa o saltuaria. «La speranza è che la Regione tenga conto anche del fatto che il nostro è un Comune alluvionato, e abbiamo dovuto sostenere spese per le emergenze, perciò speriamo che il patto di stabilità ci venga mitigato e ci concedano di spendere somme che comunque abbiamo» conclude Murtas.

Cristina Diana

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