La Nuova Sardegna

Oristano

Gli occhi dei bambini senza paura

di Caterina Cossu
Gli occhi dei bambini senza paura

I racconti e i ricordi dei più piccoli nella giornata che ha riportato la mente al 18 novembre 2013

19 novembre 2014
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URAS. Piccoli sì, ma non abbastanza per indignarsi. Rivedere le vie che percorrono tutti i giorni invase dall'acqua è stato difficile, ma non ha fatto paura ai bambini di Uras. Molti di loro l'hanno vissuto sulla propria pelle quel terribile 18 novembre, quella nemica Cleopatra che gli ha portato via i giocattoli e i lettini, ma anche la macchina di papà.

«Io non ho avuto danni, ma il mio amico è rimasto tanti giorni a casa della nonna - racconta uno dei piccoli della seconda media -. Non deve accadere mai più».

Le idee sono chiare come quelle degli adulti e la voglia di buttarsi tutto alle spalle e ricominciare a vivere è enorme. Anche a questo è servita la giornata di ieri, un ricordo nel triste giorno dell'anniversario iniziato alle 9,30 nella scuola media di fronte al parco Berlinguer, dove a una delegazione della scuola primaria e delle medie è stata mostrata una piccola parte del dvd #18undici, documentario realizzato in formato dvd da un comitato di giornalisti, alla presenza tra gli altri di tutta la giunta, la dirigente scolastica Annalisa Frau, il parroco don Ruggeri e il comandante della compagnia di Mogoro, capitano Piero Orlando.

Il progetto, partito al fianco della Caritas per finanziare un'opera di ricostruzione, ha trovato nel giorno dell'anniversario un partner importante, ovvero l'associazione Dromos e la raccolta fondi SardegnaChiAma, che vanta come padrino il trombettista Paolo Fresu.

A Uras SardegnaChiAma ha fatto arrivare ben 45mila euro, che nell'edificio delle medie sono serviti a rimettere a norma l'impianto elettrico e e le pompe sommerse dello scantinato, il piazzale esterno, i pavimenti del primo piano e la messa a norma per l'ingresso dei disabili, nonché una mano di pittura.

«Difficile rivedere quelle immagini, ma abbiamo scelto di ricordare quel giorno assieme ai bambini perché loro rappresentano il nostro futuro - ha spiegato il sindaco, Gerardo Casciu -. Devono sapere che cosa vuol dire rimanere da soli e rimboccarsi le maniche, e che la fermezza della propria forza di volontà unita all'aiuto degli altri rende possibile raggiungere i risultati».

I bambini si sono spostati poi alla scuola primaria dove si è svolta una cerimonia di accoglienza e ringraziamento per la solidarietà ricevuta. Alla scuola sono stati, infatti, regalati i giochi per il giardino dall'associazione Per Bea di Santhià, che ha contribuito, anche assieme ad altre associazioni, al completamento dei lavori del giardino. In questa scuola nel 2015 saranno impiegati anche 60mila donati dalla Fondazione Banco di Sardegna.

Durante la celebrazione, gli alunni della scuola primaria e dell'infanzia hanno intonato due canti, Goccia dopo goccia dello Zecchino d'oro e il canto della tradizione Anninnora. La Pro loco urese si è poi esibita in un ballo in costume mentre i bambini si disponevano a lato del piazzale antistante la scuola.

Terminato il ballo sardo, i bambini delle varie classi hanno composto una scenografia che riportava una frase di Madre Teresa di Calcutta che inneggia alla collaborazione e alla pace.

Al termine della manifestazione, dopo il saluto delle autorità, sono stati esposti alcuni lavori grafico pittorici realizzati dai bambini in ricordo dell' alluvione e come segno di rinascita e di fiducia verso il futuro.

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