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Multe per i cartelli dei negozi, vincono i commercianti

Multe per i cartelli dei negozi, vincono i commercianti

ARBOREA. Sperava di incassare soldi che potevano tornare utile visti i problemi di bilancio. Succede invece che il Comune inciampi ancora una volta di fronte al giudice di pace, Mariano Zurrida. Era...

30 novembre 2014
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ARBOREA. Sperava di incassare soldi che potevano tornare utile visti i problemi di bilancio. Succede invece che il Comune inciampi ancora una volta di fronte al giudice di pace, Mariano Zurrida. Era lo stesso che aveva dato ragione agli automobilisti che avevano presentato ricorso contro le multe degli autovelox e stavolta ha accolto un nuovo ricorso contro le sanzioni imposte dall’amministrazione.

Anche stavolta ci si è occupati di codice della strada, ma la violazione non era legata ai limiti velocità, bensì alla presenza di cartelli che indicavano le attività commerciali e la direzione da prendere per arrivarci. A inizio anno, la polizia locale aveva sanzionato alcune attività perché quelle insegne o indicazioni sarebbero state collocate abusivamente. Successivamente era scattata anche la multa, non certo leggera. Ai commercianti erano stati comminati 4.696 euro e questo aveva convinto quattro di loro a presentare ricorso rivolgendosi al giudice di pace.

Come nel precedente degli autovelox si scontrate le tesi dell’avvocato Nicola Battolu, che assiste l’amministrazione, e quelle dell’avvocato Rossella Oppo che è invece il legale dei commercianti. Quest’ultima ha evidenziato come la procedura adottata dal comando di polizia locale presentasse alcune irregolarità formali. Ancor più decisivo è stato probabilmente il fatto che, prima di imporre il pagamento, gli uffici dell’ente non avessero inviato la diffida a coloro che ritenevano meritevoli della sanzione e non avessero chiesto la rimozione dei cartelli incriminati. In più c’era anche stata qualche richiesta di sanare la situazione che però non aveva ottenuto risposta dal Comune, che ora si ritroverà a dover pagare circa diecimila euro anziché incassarne ventimila. (e.c.)

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