La Nuova Sardegna

Oristano

In rete il bello di Sa Costa, per strada i soliti disagi

di Alessandro Farina
In rete il bello di Sa Costa, per strada i soliti disagi

Bosa, le Invasioni Digitali hanno restituito scorci splendidi del quartiere storico Ma gli abitanti lamentano il fatto che i problemi di sempre restano irrisolti

06 maggio 2015
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BOSA. Mentre in rete spopolano gli splendidi scatti della appena celebrata terza edizione delle Invasioni Digitali, dal quartiere medioevale di Sa Costa sono diverse le segnalazioni in arrivo che indicano vari “chiaroscuro”, questa volta però non legati alle tecniche fotografiche. Nella parte alta del quartiere infatti c’è chi da tempo lotta tra stracci e bacinelle per raccogliere l’acqua che filtra in casa da una rete di acque bianche probabilmente non proprio a tenuta stagna. Mentre nella zona più vicina al turistico corso Vittorio Emanuele gli abitanti segnalano scarsità di illuminazione notturna dall'impianto presente, con i nuovi alloggiamenti per i corpi luminosi, piazzati da mesi se non da anni, che restano inutilizzati. Segnali dal presente, nel quartiere che dà lustro a Bosa in trasmissioni televisive, post sui social, copertine di guide, siti internet e riviste specializzate. Ma che soffre, spopolamento a parte, di quello che molti residenti non esitano a definire “abbandono” o “trascuratezza”, malgrado non siano mancati negli anni corposi interventi per la sistemazione di sottoservizi e acciottolato, attraverso diversi progetti finanziati da Regione e Comune. Per quanto riguarda l'annoso problema delle infiltrazioni d'acqua l'ultima segnalazione è di qualche giorno fa. «Abito in via Ultima Costa e nella mia casa, come in quelle di altri vicini, l'acqua filtra da tempo dalle mattonelle» raccontava disperata, ma anche un po' arrabbiata, la signora Angela. L'acqua è quella che dal troppo pieno del serbatoio – incassato nella parete rocciosa di via Canonico Nino, il belvedere da cui si inerpica la scalinata verso il castello – si incanala in un sistema di raccolta che evidentemente trova nel suo percorso più di una falla, questa l'ipotesi accreditata tra gli abitanti, che sperano in una repentina soluzione del problema. Spostandosi dalla parte alta di Sa Costa a quella più vicina alla zona di via Carmine e del Corso il tenore delle segnalazioni prende forma con richiami una illuminazione pubblica a macchia di leopardo. «Qui quando cala il sole dobbiamo munirci di torce per illuminare la strada e trovare con la chiave il buco della serratura», afferma una signora in via Bonaria. Mentre altri abitanti indicano nella zona di Via del Pozzo le nuove lampade prive di corpi luminosi, con i fili ancora staccati e in qualche caso alloggiamento per i nidi dei piccioni. Dalla zona a cui si accede da piazza Carmine invece gli abitanti richiamano sulla necessità di maggiori controlli, specie nelle ore serali, considerato il via vai di gruppi di giovani a quanto pare non sempre rispettosi.

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