La Nuova Sardegna

BOSA. I balconi fioriti, il ritmo sereno e dolce, le persone che salutano per strada con un gesto del capo, i vigile urbano che pattuglia impettito il centro storico, ma che augura “buongiorno” e “buonasera” ai visitatori che incontra a ogni passo. C’è aria di primavera matura, di voglia di godersi le bellezze della vita nei viottoli del quartiere “Sa Costa” in una Bosa che, nell’ultima domenica di maggio sembra Provenza, sembra Costa Azzurra. E invece è, senza falsa modestia, semplicemente sé stessa.

Per La Grande festa del Vino la comunità che popola la vallata del Temo ha organizzato le cose in grande. Due giorni di manifestazioni, di stand con i gustosi prodotti tipici, di angoli emozionanti da scoprire. E di vino, ovviamente. Un evento organizzato dall’associazione Centro storico Sa Costa con la collaborazione degli operatori commerciali e del Comune, che ha riscosso un successo enorme.

Da “Modoleddu” sin quasi al castello, dal mattino a sera, sui ciottoli di Sa Costa i passi dei turisti, dei curiosi, dei bosani hanno intonato una colonna sonora per una giornata speciale. Anche se ormai si potrebbe dire che sulle sponde del Temo le giornate speciali si stanno ripetendo con una frequenza tale da risultare quasi normali. Dopo la Festa della birra, organizzata nella zona delle conce, sabato e domenica l’attenzione si è spostata sul vino. Tanti produttori sardi hanno allestito i propri stand e offerto delle degustazioni a chi, in cambio di un ticket di pochi euro, riceveva nei gazebo dell’organizzazione una sacca con la pianta del centro storico e i riferimenti ai vari stand, oltre a un calice nel quale assaggiare i prodotti dell’enologia isolana.

Ma i profumi che hanno avvolto l’antico borgo andavano oltre il pianeta vino, per arrivare in territori molto apprezzati dagli ospiti: gli aromi dei pesci cotti alla griglia, delle fritture di mare, della carne arrosto, dei dolci tipici cucinati nell’olio bollente. Una festa per gli occhi, per il naso, per il gusto. Ma soprattutto per l’anima.