La Nuova Sardegna

Oristano

Impianti sportivi precari, la protesta della Futsal

di Claudio Zoccheddu
Impianti sportivi precari, la protesta della Futsal

I responsabili della squadra di calcio a 5 chiedono attenzione alle loro esigenze Il presidente Scintu: «Giochiamo in un palazzetto a pezzi, non c’è solo la Tharros»

13 giugno 2015
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ORISTANO. «Ci siamo anche noi». Il messaggio lanciato dai dirigenti dell’Athena Futsal è chiaro: «Ci sta bene che si spendano parole per incoraggiare tifosi e giocatori della Tharros, ci sta bene anche che venga sistemato il campo di calcio ma forse è arrivata l’ora di fare chiarezza sulla situazione e sulla gestione delle palestre», afferma Gianni Scanu, presidente dell’unica società di calcio a 5 della città. Una squadra che, in quanto a successi, non ha nulla da invidiare ai biancorossi della Tharros: «Oltre a essere gli unici che praticano questo sport, militiamo nella massima serie sarda di calcio a 5, la C1, e abbiamo un settore giovanile composto da due squadre per un totale di quaranta atleti, quasi tutti di Oristano», aggiunge Scanu. Nonostante i successi sportivi, e l’impegno per valorizzare il settore giovanile, la palestra di San Nicola è un rudere e le partite dell’Athena sono sempre carica di pathos, nel senso che prima di ogni gara l’agibilità del palazzetto gestito dalla società “Oristano Calcio” è messa in discussione dagli arbitri: «Oltre all’irregolarità del terreno di gioco, e alla pioggia che cade dentro il palazzetto, usiamo due porte da pallamano e le reti stanno in piedi perché sorrette da fascette di plastica». Più che un palazzetto, sembra la descrizione di uno di quei campetti di periferia abbandonati alla furia degli elementi: «Ecco perchè chiediamo che il Comune vigili sulla situazione delle palestre. In quella di San Nicola, quando si è trattato di presentare un progetto per la gestione, erano in programma la costruzione di un bar e la posa del parquet. Lavori che non sono mai stati eseguiti ma aggiungo che nessuno hai mai fatto nemmeno la manutenzione della struttura», dice ancora Scanu che, quando la squadra aveva affrontato per la prima volta la serie C1, aveva anche provato a spostare la sede della partita a Arborea. «Ma era una situazione insostenibile, soprattutto per il settore giovanile». La richiesta che arriva dalla squadra di calcio a 5 di Oristano, dunque, è piuttosto scontata: «Sarebbe interessante ottenere un incontro con il Comune, in modo che si possano chiarire gli aspetti relativi ai sopralluoghi e ai relativi verbali che sarebbero dovuti essere stilati nel corso degli ultimi anni e che si riesca a trovare un accordo che possa permettere di sistemare anche la palestre, oltre al campo della Tharros». In gioco c’è il futuro agonistico di una disciplina che ogni anno cresce per numero di praticanti e per appeal sul pubblico degli sportivi. A Oristano, però, il calcio a 5 è ancora la Cenerentola degli sport di squadra.

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