La Nuova Sardegna

Oristano

Per la Visna Maedi la Regione riunisce il tavolo tecnico

di Michela Cuccu
Per la Visna Maedi la Regione riunisce il tavolo tecnico

Al via lo studio del piano per combattere la malattia La patologia sta decimando gli allevamenti ovini

13 giugno 2015
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Alla fine, la Regione è intervenuta. Dopo quasi due mesi di attesa e le proteste delle organizzazioni di categoria, si è finalmente riunito il “Tavolo di lavoro” costituito dagli assessorati alla Sanità e all’Agricoltura con il compito di stabilire il piano di risanamento per la Visna maedi, la malattia lentivirale arrivata in Sardegna da Nord Europa e che sta colpendo in maniera massiccia gli allevamenti ovini. Malattia non contagiosa per l’uomo, ma terribile per gli animali che dopo un lungo decorso, arrivano alla morte. Per il momento non c’è cura, tantomeno un vaccino e per combattere la diffusione, gli allevatori seguono una procedura che consiste nell’isolare i capi malati da quelli sani e nutrire gli agnelli con colostro congelato. Solo di recente è stata riconosciuta l’emergenza anche negli allevamenti di pecore, dato che inizialmente, erano stati presi in considerazione soltanto gli allevamenti caprini. Nel frattempo la malattia ha fatto strage in moltissimi allevamenti e il guaio è che per questa malattia, non è prevista neppure la compensazione economica per i capi morti. «L’avvio dei lavori del Tavolo tecnico e la ridefinizione del Piano sulle lentivirosi rappresentano una tappa importante nel cammino da intraprendere per affrontare il problema – è il commento del direttore provinciale della Coldiretti, Giuseppe Casu – È infatti una prima risposta positiva che ora deve trovare metodo di azione in una rapida strategia per evitare l’aggravarsi e il diffondersi della malattia». Ed aggiunge «Le decisioni in atto, non eliminano, l’emergenza riscontrata in alcune aziende in grave sofferenza a causa della moria delle greggi e la pesante contrazione nella produzione». Da qui l’appello della Coldiretti che chiede alla Regione «di agire sulle situazioni aziendali più compromesse, bisognose anche di immediate risposte in termini finanziari. «Diventa determinante – conclude Casu – dare risposte alle aziende più colpite dalla malattia, attivando anche un percorso nella strategia di eradicazione della malattia e ristabilendo quell’essenziale rapporto fra aziende e istituzioni pubbliche».

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