La Nuova Sardegna

Oristano

Visna Maedi, l’allarme degli allevatori

di Michela Cuccu

Per la Coldiretti «non esistono forme di compensazione per gli operatori del comparto»

17 giugno 2015
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Potrebbe essere pronta entro l'anno, la proposta di piano di eradicazione della Visna Maedi, la malattia virale che sta colpendo in misura massiccia gli allevamenti ovini della Sardegna. Emergono infatti i primi risultati del lavoro della Commissione tecnica che ha il compito di proporre agli assessorati regionali alla Sanità e all'Agricoltura un programma in grado di debellare la malattia, ma anche di intervenire sul fronte delle emergenze, considerato che diversi allevamenti denunciano da tempo come l'epidemia abbia decimato le greggi.

Il gruppo di lavoro, del quale fanno parte, fra gli altri, veterinari Asl, esperti e funzionari dell'agenzia regionale Agris, dell'Aras, degli assessorati regionali alla Sanità e all'Agricoltura, dell'Istituto zooprofilattico e docenti universitari, ha stabilito che fra le azioni primarie ci sarà l'analisi di rischio, attraverso la raccolta dei dati su un campione di 9mila aziende.

Un lungo lavoro di screening che, come ha spiegato recentemente ad una agenzia giornalistica specializzata, il direttore dell'Aras, Marino Contu, si svolgerà anche attraverso le analisi del latte massale, per individuare eventuali campanelli d'allarme nei singoli allevamenti.

Da tempo le organizzazioni agricole sollecitano interventi più massicci, sia per contrastare il diffondersi della malattia. Secondo quanto dichiarato da Marco Pittau, docente alla facoltà di Veterinaria dell'università di Sassari e componente del gruppo di lavoro incaricato della stesura del piano, i casi di positività avrebbero ormai interessato un terzo del patrimonio ovino isolano, anche se i casi conclamati della malattia sarebbero abbastanza limitati.

Il piano di eradicazione sarà a lungo termine. Nel frattempo il Gruppo di lavoro sta mettendo a punto le linee guida per affrontare l'emergenza che riguarda gli allevamenti colpiti dalla lentivirosi. In questo caso si tratterà di individuare con certezza le perdite per garantire gli indennizzi. Sono proprio gli indennizzi, fino ad oggi non previsti, sui quali le associazioni degli imprenditori agricoli, insistono.

Giuseppe Casu, direttore di Coldiretti, spiega: «Non trattandosi di epizozie, non esistono forme di compensazioni per le aziende, non poche, che hanno registrato perdite di capi e cali nelle produzioni. Una emergenza che rischia di compromettere l'intero comparto».

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative