La Nuova Sardegna

Oristano

La cessione non arriva e l’ex vivaio va in rovina

di Enrico Carta
La cessione non arriva e l’ex vivaio va in rovina

Un anno fa il consiglio comunale aveva deliberato l’acquisto dalla Regione A Cagliari non è stato ancora firmato l’atto che sancisce la cessione dell’area

23 giugno 2015
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Il Comune l’ha acquistato quasi un anno fa, dalla Regione, al prezzo simbolico di cinquantun euro e cinquantasei centesimi. Doveva essere un affare per entrambi, perché la Regione si sarebbe levata dai piedi una struttura che non riesce o non ha più intenzione di gestire, il Comune perché entra in possesso di una proprietà che può avere un valore, non solo simbolico, importante. Invece i mesi sono passati e da Cagliari ancora non arriva la firma sull’atto che doveva sancire il passaggio di proprietà di un bene pubblico il cui stato di degrado aumenta giorno dopo giorno, mentre si aspetta l’autografo di qualche funzionario sul documento.

Il consiglio comunale aveva deliberato dodici mesi fa a favore dell’acquisizione dell’ex vivaio dell’Ente Foreste che si trova sulla strada per Torregrande e che sino a qualche anno fa era gestito dalla Regione. I cambi di strategia politica e la necessità di fare economia e disfarsi quindi dei beni che questa non riesce a gestire, avevano convinto della necessità di avviare la trattativa con il Comune il quale non poteva averlo gratuitamente, per cui si era deciso di acquistarlo al prezzo simbolico di poche decine di euro.

Nessuno dei consiglieri aveva avuto da ridire su quella mossa, tanto che la delibera comunale era stata approvata all’unanimità. Il passaggio sembrava quindi cosa fatta, ma, come in tanti altri casi, non si erano fatti i conti con i tempi non esattamente stringati della burocrazia e così un anno dopo - la delibera fu approvata a fine giugno del 2014 - tutto è rimasto fermo. Per la verità anche le intenzioni sono rimaste quelle di dodici mesi fa, visto che pure in Comune non si è mossa foglia.

In una delle ultime sedute del Consiglio, il caso era stato portato all’attenzione della giunta dal capogruppo di Insieme, Stefano Mureddu, il quale aveva sollecitato l’amministrazione affinché non si facesse trovare impreparata nel momento in cui il passaggio di proprietà tanto atteso arriverà. Il Comune avrebbe potuto avviare un concorso di idee per capire che possibilità ci sono per la futura gestione.

Per ora si resta ai buoni propositi indicati a suo tempo e ribaditi sia dal sindaco Guido Tendas che dall’ex assessore all’agricoltura Salvatore Scintu. Sarà un orto botanico, un centro sperimentale per l’agricoltura, un percorso didattico, un piccolo polo di attrazione turistica o magari tutte queste cose assieme. La verità è che lo stato della struttura è alquanto precario e serviranno soldi - forse nemmeno così pochi - per rimettere a nuovo i caseggiati e sistemare i terreni. E più il tempo passa, più il degrado avanza.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative