La Nuova Sardegna

Oristano

Pigliaru in Planargia, il territorio ripensa il suo futuro

di Alessandro Farina
Pigliaru in Planargia, il territorio ripensa il suo futuro

Venerdì il Governatore sarà a Bosa e parlerà con i sindaci L’incontro dopo il crollo della ludoteca di Magomadas

24 giugno 2015
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BOSA. La proposta l’aveva lanciata il deputato Caterina Pes, durante l’incontro organizzato a Magomadas dall’Unione dei Comuni per concretizzare un formale segno di solidarietà dopo l’improvviso crollo dei locali del centro di aggregazione: un incontro con il presidente della Regione per discutere di programmazione territoriale. Promessa mantenuta, visto che la riunione è fissata per venerdì 26 giugno nei locali della nuova sede dell’ente territoriale guidato dal presidente Giovanni Antonio Cuccui, a Bosa. Alle 17 il presidente della giunta Regionale Francesco Pigliaru, e forse anche l’assessore alla Programmazione Paci, parteciperanno ad un incontro dove gli amministratori del territorio presenteranno un documento con le linee essenziali su un possibile futuro, e quindi possibili prospettive di rilancio economico-sociale, nel bacino centro occidentale dell’isola compreso fra i territori della Planargia e del Montiferru e che comprende i comuni di Bosa, Suni, Magomadas, Modolo, Tresnuraghes, Flussio, Tinnura, Sagama, Scano Montiferro, Sennariolo e Montresta. Con invito esteso anche al sindaco di Cuglieri, benchè il paese del Montiferru abbia scelto in passato di aderire ad altro ambito territoriale e Unione dei Comuni, considerato che dal prossimo anno scolastico le scuole del Montiferru faranno capo a Bosa. «All’incontro parteciperanno il deputato Caterina Pes ed i consiglieri regionali del territorio» conferma Giovanni Antonio Cuccui. Che sui contenuti del documento da presentare a Francesco Pigliaru ed alla giunta regionale oppone il «No comment. Le linee saranno ufficializzate venerdì». Ma qualcosa, dopo gli incontri preparato dei giorni scorsi, comunque trapela. Pare infatti che tra i principali nodi affrontati, e soprattutto possibili soluzioni, ci siano quelli del rilancio dell’agricoltura e pesca e dell’artigianato di qualità; del sistema viario di collegamento con i nodi stradali, ferroviari, portuali e aeroportuali strategici sul fronte turistico; del sistema dell’istruzione pubblica nel territorio. Non resta quindi che attendere per capire su cosa puntano effettivamente gli amministratori per il rilancio di un territorio dalle mille potenzialità, ancora però molto distanti da una compiuta trasformazione in concreto motore di rilancio occupazionale e quindi di argine al dilagare delle liste di collocamento, all’esponenziale richiesta di aiuto ai Servizi sociali nei comuni, all’emigrazione ed allo spopolamento che da decenni attanagliano questo lembo di Sardegna.

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