La Nuova Sardegna

Oristano

Bonifiche amianto, nessun intervento per gli arenili

di Michela Cuccu
Bonifiche amianto, nessun intervento per gli arenili

L’ordinanza sulla balneazione non prevede divieti di accesso Regione sotto accusa dall’associazione ex esposti

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ORISTANO. «La Regione ha dimenticato di inserire nell’ordinanza sulla balneazione di quest’anno i rischi, reali, dovuti alla presenza dell’amianto sulle spiagge». Questa volta l’Areas, l’Associazione degli ex esposti amianto, ha deciso di non soprassedere ad quella che, secondo il presidente, Giampaolo Lilliu «un fatto gravissimo».

Per questo motivo si è rivolta alle diverse istituzioni, compresi carabinieri, Asl, sindaci, ma anche Regione, Capitaneria di porto e Demanio, sollecitando interventi immediati.

L’amianto in Italia è stato dichiarato illegale dal 1992, eppure, le bonifiche dei siti contaminati dal materiale che contiene le micidiali fibre di asbesto, che se inspirate possono provocare malattie invalidanti e mortali, come asbestosi e mesotelioma pleurico, tardano ancora ad essere effettuate.

E che di amianto, sotto forma di detriti di eternit, ce ne sia e non poco sulle spiagge della Sardegna, non di rado utilizzate come discariche abusive, è un dato di fatto. «Da anni la nostra associazione è impegnata nella vertenza “amianto nei litorali” con iniziative che hanno portato a diverse denunce. I casi più eclatanti sono quelli della marina di Sassu-Abbarossa, Torre Grande, Funtana Meiga, San Giovanni di Sinis – afferma Lilliu – denunce che, congiuntamente all’impegno delle amministrazioni locali, hanno consentito di far ottenere, lo scorso dicembre, un finanziamento regionale di circa 800mila euro per la bonifica dei litorali».

Eppure, nulla sarebbe cambiato. «Ad oggi, purtroppo, dobbiamo constare che le bonifiche non solo non sono state eseguite, ma è ancora più grave la totale mancata messa in sicurezza, con cartellonistica e delimitazioni visive, nei tratti di spiaggia dove è stata accertata la presenza dell’amianto. Aspetto che purtroppo, neppure l’ultima ordinanza regionale sulla balNeazione, prende in considerazione».

È una ferita dolente, quella toccata dall’associazione degli ex esposti, se si considera che, nel caso della costa del’Oristanese, le spiagge inquinate sono anche fra quelle maggiormente frequentate durante la stagione estiva.

«Trascurare questi aspetti è gravissimo – si legge nella nota inviata dall’Areas – soprattutto da parte della Regione. Ancora oggi, sono 4mila ogni anno le morti per amianto. A questo punto chiediamo che siano i Comuni ad intervenire, sollecitando la Regione ma anche, intervenendo autonomamente per segnalare i pericoli e delimitare le zone contaminate». Nel frattempo, una copia della stessa denuncia è stata trasmessa anche alla procura della Repubblica di Oristano.

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