La Nuova Sardegna

Oristano

Liquami a S’Archittu, il Comune accusa la gestione Abbanoa

di Piero Marongiu

Cuglieri, ennesimo guasto alla pompa di sollevamento Il sindaco minaccia la causa al gestore del servizio idrico

06 luglio 2015
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CUGLIERI. Stagione balneare nuova, problemi vecchi, anzi vecchissimi per la borgata marina di S’Archittu. Uno su tutti: la perenne inefficienza della pompa di sollevamento delle acque reflue che quando si rompe scarica i liquami direttamente in mare. Puntuale come un orologio svizzero, anche quest’anno l’impianto è andato in tilt per diverse ore causando il solito disagio a bagnanti e residenti.

«Non se ne può più – dicono i gestori degli esercizi commercianti che operano sul lungomare –. Tutti gli anni accade la stessa storia. Sembra quasi che ci sia un disegno per allontanare la gente da S’Archittu». Nella tarda mattinata di sabato l’ennesima rottura del solito macchinario ha messo fuori uso la pompa di sollevamento dei reflui e subito i liquami si sono sparsi nella parte destra della spiaggia e in mare. Gli operai del comune, intervenuti subito, hanno provveduto a transennare il bagnasciuga e a interdire l’area sia alla sosta che alla balneazione; mentre gli agenti della polizia locale hanno prelevato diversi campioni d’acqua, che sono stati consegnati ai tecnici dell’Arpas per le successive analisi.

«Questa situazione non può più essere tollerata – ha detto il sindaco Andrea Loche –. Adesso attendiamo l’esito delle analisi, poi faremo i nostri passi. E se saranno ravvisate inadempienze da parte di Abbanoa, che gestisce l’impianto, chiederemo i danni».

Il sindaco già nel pomeriggio di sabato ha firmato l’ordinanza di divieto di balneazione che rimarrà valida fino a quando non arriveranno i risultati delle analisi che dovranno dire se in quel tratto di mare, particolarmente frequentato da famiglie con bambini piccoli, c’è presenza di colibatteri fecali o meno. Ma i residenti sono furenti, ce l’hanno sia con gli amministratori, colpevoli, a loro giudizio, di non controllare l’operato di Abbanoa, sia con la stessa Abbanoa, che finisce sotto accusa perché non in grado di risolvere il problema definitivamente.

Ieri mattina un gruppo di residenti si è detto pronto a costituire un comitato spontaneo e a raccogliere le firme da portare alla Procura della Repubblica per denunciare Abbanoa. Andrea Loche è il più arrabbiato di tutti e non esclude azioni legali. «Il problema è stato risolto immediatamente e le pompe riattivate, tuttavia – osserva – non è possibile che non si riesca a risolvere la questione definitivamente. Noi siamo intervenuti subito e abbiamo fatto quanto in nostro potere, adesso sta a qualcun altro fare il proprio dovere. Fino a quando non arriveranno le analisi, tra una decina di giorni, l’ordinanza che vieta la balneazione in quel tratto di mare, non sarà ritirata».

Intanto a subire i disagi sono quelli che in questi giorni affollano la borgata, tra le più belle della costa oristanese. A poche decine di metri dall’area interdetta c’è l’arco naturale che dà il nome alla località e non è certo una bella cartolina quella che si presenta agli occhi di chi arriva da fuori per godere della sua bellezza. Poi va aggiunto il fatto che, per via del divieto, tutti i bagnanti si affollano in poche decine di metri quadrati di spiaggia che diventa così quasi invivibile.

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