La Nuova Sardegna

Oristano

Consorzio di Bonifica, i servizi sono a rischio

di Elia Sanna
Consorzio di Bonifica, i servizi sono a rischio

La denuncia arriva dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil dei lavoratori dell’ente Le difficoltà economiche stanno ripercuotendosi sui compiti di assistenza

25 luglio 2015
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Le ben note difficoltà economiche nel quale versa il Consorzio di Bonifica rischiano di innescare tensioni tra i dipendenti dell'Ente. La situazione è talmente grave che si annunciano iniziative eclatanti che rischiano di compromettere le attività che il Consorzio fornisce agli agricoltori. Il segnale di malessere che vivono i lavoratori è emerso prepotentemente nel corso di una assemblea del personale, svoltasi nei giorni scorsi, ed alla quale hanno preso anche le organizzazioni sindacali. «La situazione di sofferenza del Consorzio di Bonifica non è recente, ma è frutto di politiche poco lungimiranti che hanno progressivamente ridotto le competenze degli Enti di Bonifica – hanno scritto in una nota Andrea Sanna (Cigl), Alessandro Perdisci (Cisl) e Franco Mattana (Uil) –, trasformandoli da realizzatori di importanti opere pubbliche ed organi di gestione del territorio, a meri distributori di acqua irrigua o poco più. Lo dimostra il fatto che tutte le attività che rientrano oggi tra i compiti istituzionali dei Consorzi di bonifica vengono da essi svolti su mandato di altri Enti». I sindacati hanno ricordato come con l’attuale stagione irrigua si sia toccato il fondo. Alle annose vertenze che affliggono l’Ente (mancato accordo con l’Enel per le centrali idroelettriche, continui ritardi da parte della Regione nell’erogazione delle risorse ordinarie e straordinarie, peso degli interessi di mora dovuti alla forte esposizione bancaria), si sono aggiunte nuove criticità. Dalla riduzione delle risorse destinate ai Consorzi, al mancato trasferimento da parte di Enas delle somme anticipate dal Consorzio, per il pagamento dell’energia elettrica, ai ritardi nell’emissione dei ruoli per la mancanza di univoche linee di indirizzo impartite in merito dalla Regione. A questo va anche aggiunta la mancata assunzione del personale stagionale e la mancato trasferimento delle risorse. «In una situazione come questa non si capisce – hanno concluso i sindacati – quale possa essere il futuro di questo Ente: siamo ormai arrivati al punto di non ritorno, dopo anni di tavoli tecnici, buoni propositi e promesse non sono state mantenute».

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative