Cacciatori, fermo no al giovedì
Le doppiette del Montiferru contro il calendario venatorio
CUGLIERI. La protesta dei cacciatori del Montiferru contro il calendario venatorio 2015/16, elaborato dal Comitato Regionale faunistico Sardo, insieme a quella degli appassionati di tutta la Sardegna domani mattina farà sentire la propria voce davanti alla sede del Consiglio Regionale. L’insoddisfazione dei cacciatori, che ritengono di essere “utilizzati” (spesso senza che gli venga chiesto neppure un parere) quando le specie selvatiche, come cornacchie e cinghiali, aumentano senza controllo, diventando un problema per le colture e le coltivazioni. A far arrabbiare maggiormente i cacciatori è l’apertura della caccia al cinghiale anche il giovedì.
«Una decisione che ha indignato tutti i cacciatori – dicono i capicaccia –, che va contro la nostra tradizione e crea problemi di vario genere». Capicaccia storici, come Mario Mastino, Marco Corona e Cristian Zanda, di Seneghe; Antonio Faedda, di Santu Lussurgiu; Pietro Simula, di Cuglieri; Giovanni Obinu e Massimo Meneghel, di Scano Montiferro, ai quali si aggiungono quelli di Narbolia, Milis, Sennariolo, Bonarcado, domani saranno in piazza a Cagliari per far sentire il dissenso degli appartenenti alle varie compagnie che svolgono l’attività venatoria nel Montiferru mentre si svolgerà la riunione del Comitato Regionale Faunistico, che deciderà la stesura definitiva del calendario venatorio.
«La caccia al cinghiale anche di giovedì – dice Bastiano Diligu –, creerebbe molti problemi nell’organizzazione delle battute, senza considerare quelli determinati dalla difficoltà nel recupero dei cani, che spesso richiede giorni, che vagherebbero liberi e potrebbero arrecare danni alle altre specie. I cacciatori rappresentano un importante indotto economico per il territorio, e meritano di essere trattati con rispetto».
Piero Marongiu