La Nuova Sardegna

Oristano

Ecco i sardi che si impongono nel mondo

di Simonetta Selloni
Ecco i sardi che si impongono nel mondo

Sorradile, il premio istituito dal Comune a Daniela Ducato, Flavio Manzoni e alla Dinamo Sassari

04 agosto 2015
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INVIATA A SORRADILE. Metti la sera della prima domenica d’agosto, metti sul palco allestito in una magnifica terrazza che si affaccia sul Lago Omodeo la Sardegna che non si piega alle sue sventure, ma le piega a suo favore. Isolamento, scarti, ostinazione: c'è un vocabolario da reinventare, in questo angolo dell'Oristanese, Sorradile, e un nuovo modo di declinare la sardità e la dignità. Lo offrono Daniela Ducato, l'imprenditrice cagliaritana che, osservando i pettirossi, ha imparato a trasformare le eccedenze e gli scarti delle lavorazioni agricole - latte, lana, olio, gusci, vino - in materiali per l'edilizia; e Flavio Manzoni, architetto, sardo di Nuoro e capo dell'ufficio design della Ferrari, l'uomo che crea le Rosse simbolo del brand italiano più famoso al mondo e tuttavia ringrazia _ per quel che è diventato _, le sue radicatissime origini barbaricine. E c'è la Dinamo Banco di Sardegna, la squadra dei miracoli che ha riportato lo sport isolano sul tetto d'Italia, forte di un collettivo sostenuto dal presidente Stefano Sardara, artefice con l'allenatore Meo Sacchetti di una impresa da brivido.

Brividi. Li mette la serata in cui Sorradile consegna i riconoscimenti della biennale “Sardi nel mondo”, a Ducato, Manzoni e alla Dinamo. Il padrone di casa è il sindaco Pietro Arca. Premio e cittadinanza onoraria: sul palco, nella serata presentata da Incoronata Boccia, c'è uno schermo che racconta le storie di questi tre sardi d'oltremare, ma con i piedi ben protesi sul sandalo materno. Daniela Ducato si racconta, all'Expè di Milano dove è appena stata premiata per le sue attività di bioedilizia. E agli spettatori spiega che le eccedenze diventano oro, se pensate nella maniera giusta, l'isolamento della Sardegna si trasforma nell'isolamento termico e acustico della lana di pecora e di mare: figurarsi, la prima la usano anche per gli Airbus. «Questo premio lo ritiro io, ma è di tutti quelli che lavorano con me, l'insieme è la chiave per raggiungere risultati», dice, e aggiunge, rispondendo a una domanda di Giampaolo Meloni, giornalista della Nuova Sardegna e componente _ con il collega Roberto Ripa dell’Unione Sarda _ che sì, oltre le eccellenze raggiunte qualcosa si può fare: «Ad esempio snellire la burocrazia, per mettere in piedi le mie aziende ho compilato moduli per 85 chili, in Germania sarebbe bastato un foglio da 5 grammi».

E mentre sullo schermo passano ancora le immagini della Dinamo dello scudetto e tra gli spettatori risale la febbre di quella finale così straordinaria, tocca a Stefano Perrone, dirigente della squadra (Sardara assente suo malgrado), raccontare di un piccolo miracolo che, promette: «Siamo pronti a ripeterci». Lui e l'allenatore delle giovanili hanno portato a Sorradile tre giovani dell'oristanese, nel vivaio Dinamo: Andrea Pompianu, Alessandro Murru, Giacomo Tronci. «Perché le eccellenze partono anche da qui», sorride soddisfatto il sindaco Arca.

C'è un orgoglio diffuso quando arriva il video delle rosse di Maranello che sfrecciano e si alternano con i disegni creati dalla fantasia di Flavio Manzoni. L'architetto che materializza i sogni di tutti, alla ricerca costante del capolovaro, si racconta quasi sommessamente. Racconta del bambino che già disegnava, elogia il lavoro di squadra. Si commuove - e commuove - quando ringrazia la moglie, il figlioletto, la madre e la famiglia che sono lì, ad ascoltarlo: «Senza la loro pazienza e amore io non potrei fare nulla».

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