La Nuova Sardegna

Oristano

Impianti sportivi al palo, il via ai lavori non arriva

di Enrico Carta
Impianti sportivi al palo, il via ai lavori non arriva

Recuperato il finanziamento che era stato perso per l’invio sbagliato di una mail: ma non sono ancora cominciate le opere in palazzetti, campi sportivi e palestre

16 settembre 2015
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ORISTANO. Il bollettino degli impianti sportivi, al 15 del mese di settembre del 2015, recita così: niente di nuovo sul fronte dei lavori. Finanziato ben cinque anni fa, perso per una mail inviata dall’Ufficio tecnico a un indirizzo anziché a un altro e recuperato per i capelli dopo una mediazione politica con la giunta regionale, il finanziamento da un milione e 250mila euro attende ancora di arrivare nelle casse di piazza Eleonora, in cui sarebbe dovuto finire diverso tempo fa. Ma coi tempi, quando si parla di appalti pubblici, è meglio non fare troppe scommesse. In piazza Eleonora, prima di firmare il contratto con la ditta vincitrice dell’appalto, attendono che i soldi vengano finalmente dirottati da Cagliari su Oristano e questo significa che la situazione degli impianti sportivi è, andando bene, quella di cinque anni fa.

In alcuni casi, come quello del palasport di Torangius, le rughe dell’età che avanza fanno vedere i loro effetti e oggi la struttura è praticamente inservibile se si eccettua l’uso che quotidianamente ne fanno i topi che vi trascorrono un numero decisamente superiore di ore rispetto a quello che vi passano gli Arcieri della Quercia, società di tiro con l’arco unica ad aver fatto richiesta di utilizzo della struttura. Tutti gli altri sportivi restano alla larga perché il palazzetto non è in grado di supportare la loro attività.

Ma non solo Torangius, dove sono previsti lavori anche ai campi da calcio, attende. Il maxi finanziamento che risale alla giurassici era dei Progetti Integrati d’Area (Pia) deve coprire anche il rifacimento di porzioni importanti del Palatharros e del suo tetto indebitamente permeabile, del vecchio palasport di Sa Rodia, del Campo Coni, di altri impianti delle frazioni.

Gli sportivi avranno pazienza, tanto ne hanno avuta per cinque anni e qualche giorno o mese o un altro anno non cambia loro la vita. Sul versante opposto della montagna, che non partorisce il topolino di un normalissimo per quanto importante lavoro pubblico, c’è infatti un’azienda che attende. Ha partecipato alla gara d’appalto a novembre dello scorso anno per scoprire di averla vinta appena un mese più tardi. Era pronta a firmare il contratto all’indomani dell’aggiudicazione definitiva avvenuta a febbraio di quest’anno, ma ancora oggi si ritrova ad aspettare che qualcosa o qualcuno si muova. E assieme a questa ci sono anche eventuali fornitori che sicuramente avrebbero avuto i loro benefici e i lavoratori che finirebbero a libro paga. Insomma, tutti soldi che rimarrebbero a Oristano, ma che Oristano, in cinque anni, non è riuscita a utilizzare. Le pressioni sulla Regione, come assicura l’assessore Emilio Naitza sono costanti, ma sinora il bollettino degli impianti sportivvi recita sempre la stessa frase: niente di nuovo sul fronte dei lavori.

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