La Nuova Sardegna

Oristano

Sedilo, ai bordi delle strade un fiorire di immondezzai

di Maria Antonietta Cossu
Sedilo, ai bordi delle strade un fiorire di immondezzai

Panorama desolante lungo la provinciale che porta ad Aidomaggiore E l’amministrazione vuole rispolverare il progetto per la videosorveglianza

17 settembre 2015
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SEDILO. Se prima venivano trascurate, colpevolmente o per cause di forza maggiore, – vedi vincoli della legge di stabilità - ora che gli enti intermedi sono commissariati e la riforma sul riordino ancora in fieri, le strade provinciali sembrano diventate terra di nessuno.

Sempre più spesso vengono identificate come zone franche dalle regole sul rispetto dell’ambiente. Lo dimostrano le ferite inferte al territorio in corrispondenza delle arterie extraurbane, frequentemente scambiate per immondezzai.

La provinciale che collega Sedilo, Aidomaggiore e Borore è l’esempio lampante di come per alcuni cittadini, ma anche per qualche turista, il comune senso civico sia solo un’ espressione priva di significato.

La sostanza è tutta nelle conseguenze dei gesti di chi abdica alle regole: campagne deturpate da cumuli di rifiuti, salubrità dei luoghi costantemente minacciata, quando non compromessa, e danno d’immagine a una regione che ha in quella naturalistica la sua risorsa capitale. E invece questa passa in secondo piano grazie allo stillicidio compiuto dall’uomo.

Lo scempio è dappertutto e l’Alto Oristanese non è certo immune: a meno di mezzo chilometro dal bivio per Aidomaggiore si è formata una discarica sotto il livello stradale e altri rifiuti spuntano qua e là.

Nel comprensorio di Sedilo la musica non cambia: resti di spuntini consumati, presumibilmente, da automobilisti di passaggio, decine di bottiglie di birra vuote che con ogni probabilità hanno fatto poca strada dopo l’acquisto. E ancora vestiti dismessi, scarpe vecchie, giocattoli rotti.

La provinciale 26 è soltanto il paradigma di un fenomeno dilagato ovunque. Per combattere la maleducazione il sistema della videosorveglianza è ritenuto uno dei deterrenti più efficaci e anche questo Comune ha deciso di servirsene.

L’ uso di fotocamere mobili è contemplato nell’intesa siglata alcuni mesi fa tra l’ente locale e il Corpo forestale per il controllo del territorio.

Il progetto è rimasto in stand-by per il passaggio di consegne fra la vecchia e la nuova amministrazione, che proprio ieri ha verificato lo stato dell’arte dell’iniziativa, con l’intento di rilanciarla e di attuarla in tempi brevi, nel tentativo di ridurre lo scempio a cui troppo spesso si deve assistere nelle strade e nelle campagne della nostra isola.

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