La Nuova Sardegna

Oristano

pompu

L’imputato resta in carcere

Omicidio Murranca, respinta in appello la richiesta della difesa

25 settembre 2015
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POMPU. Ancora una volta i giudici dicono no alla scarcerazione di Graziano Congiu, uno dei tre amici accusati di aver ucciso e poi bruciato il cadavere del commerciante ambulante Antonio Murranca. Il delitto risale alla fine di settembre dell’anno scorso. Dapprima venne denunciata la sparizione di Antonio Murranca, ma il ritrovamento del furgone con dentro il corpo bruciato cambiò lo scenario anche per gli inquirenti che, coordinati dal pubblico ministero Paolo De Falco, dopo alcune settimane, impressero una svolta alle indagini. In manette finirono Graziano Congiu, allevatore di 30 anni di Ruinas, e i suoi amici Stefano Murru, 39 anni e Lorenzo Contu, 51 anni, entrambi di Pompu, paese di Antonio Murranca, che a luglio sono stati rinviati a giudizio per omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Il movente sarebbe stato il tentativo di impossessarsi del ricavo delle vendite appena effettuate dal commerciante ambulante, poche decine di euro che avrebbero portato sino all’omicidio. Per Graziano Congiu, l’avvocato Angelo Battista Marras ha rinnovato la richiesta di scarcerazione, già presentata al termine dell’udienza preliminare. Ma come allora, anche stavolta i giudici hanno respinto la richiesta. Gli avvocati Carlo Figus e Michele Ibba, che assistono gli altri due imputati, non hanno invece presentato richieste in tal senso se non dopo le prime fasi dell’indagine. Ma quel tempo ora è lontano e ci si proietta già verso l’udienza in programma il 20 ottobre di fronte alla corte d’assise, dove i familiari di Antonio Murranca saranno parte civile assistiti dall’avvocato Gianfranco Siuni. (e.c.)

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