La Nuova Sardegna

Oristano

Per il pane sardo il riconoscimento Unesco

Per il pane sardo il riconoscimento Unesco

Samugheo, la proposta rilanciata durante la sagra de Su Tzichi dall’assessore regionale Morandi

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SAMUGHEO. Tanto speciale da meritare il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’Umanità. Il pane sardo come la pizza napoletana: un prodotto fortemente identitario della cultura di una regione. E come l’eccellenza della gastronomia partenopea l’oro bianco merita ogni sforzo per promuovere la sua candidatura all’Unesco.

A rilanciare l’idea di un percorso condiviso tra istituzioni, produttori e associazioni di categoria finalizzato a ottenere l’ambito titolo è stato l’ assessore regionale Francesco Morandi. Il delegato al Turismo e all’Artigianato ha partecipato al convegno tematico organizzato nell’ambito della sagra Su Tzichi, che domenica ha richiamato nel capoluogo del Barigadu circa seimila persone.

Nel suo intervento Morandi ha rimarcato l’importanza di promuovere e valorizzare le tipicità locali (più di 80 in tutta l’isola) e di tutelarle attraverso i sistemi di tracciabilità, la finalità del marchio De.Co istituito da questo Comune per il pane e le carni. Morandi è quindi tornato sull’idea dell’Unesco avanzata in occasione della presentazione del circuito regionale “In nome del pane” in cui rientrava la tappa samughese, visitata quest’anno anche da turisti tedeschi e francesi.

Oltre al dato sull’affluenza è un altro particolare a dare la misura del gradimento della sagra, «Sono stati prodotti quattro quintali di pane e tutto il quantitativo è stato consumato o venduto», ha riferito Gianmarco Pala, il segretario della Pro loco, al timone di un vasto coordinamento organizzativo.

Per Samugheo l’hanno fatta da padrone sa farrighingiada (focaccia), su pistoccu (spianata), su tzichi (il pane cerimoniale) e sa coccoiedra frissa (il pane fritto), presenti in molte delle 45 postazioni dedicate alla panificazione, agli assaggi e alla vendita, oltre che all’esposizione della produzione artigianale locale.

Un percorso a tappe che conduceva i visitatori alla scoperta dei tesori del paese e dei punti di forza della sua economia. Per il Comune, patrocinatore dell’evento unitamente alla Regione, l’ultima edizione si è chiusa con un segno positivo malgrado il maltempo che ha condizionato il programma della serata. «Dal punto di vista dell’ afflusso è stato un successo – ha dichiarato il sindaco Antonello Demelas, che ha voluto rendere merito a chi ha contribuito alla riuscita della manifestazione –. Le associazioni hanno fatto un lavoro encomiabile per presentare il paese nel migliore dei modi. C’erano circa 300 volontari e tutti si sono impegnati oltre ogni limite».

Maria Antonietta Cossu

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