Fuori norma da sempre, il Garau non può riaprire
Dopo gli ultimi crolli è stata effettuata una verifica generale dell’edificio L’impianto di illuminazione sul palcoscenico non è mai stato in regola
ORISTANO. Il teatro non passa il test di recitazione. Di fronte alla commissione dell’Ufficio tecnico comunale che col suo sopralluogo doveva valutare la tenuta della struttura, unica di un certo livello per eventi culturali in città, il Garau ha dovuto chinare il capo e piegarsi di fronte alle norme sulla sicurezza. Il teatro non è a rischio crollo, ha certo bisogno di manutenzione in più parti, ma quel che in questo momento gli manca è una certificazione sulla validità dell’impianto di illuminazione per il palcoscenico. Lo scrupolosissimo esame effettuato dai responsabili dell’Ufficio tecnico ha infatti smascherato il vero fantasma dell’opera ovvero un documento che attesti che il collaudo è stato fatto e che non esiste. Anzi, non è mai esistito dacché il teatro ha avuto nuova vita.
Il problema è che quel tipo di verifica non era ancora prevista dalle normative di sicurezza dell’epoca in cui il Garau fu ristrutturato e quindi aperto al pubblico una trentina di anni fa. Nel frattempo, per tutti questi anni, nessuno aveva mai dato un’occhiata alle carte e ravvisato questa irregolarità che ovviamente inficia l’agibilità della struttura. A questo punto, la chiusura decretata qualche giorno fa per motivi di sicurezza, verrà prorogata sino al momento in cui non verranno effettuate le necessarie modifiche a quella parte dell’impianto di illuminazione. E così, dopo la piscina comunale e la torre di Mariano, un’altro edificio pubblico deve esporre il cartello “chiuso per mancanza di sicurezza”.
In questa successione di edifici che devono restare sprangati, la grana del teatro è piuttosto spinosa. Serve infatti una soluzione in tempi rapidi per un doppio motivo: il primo è che il Garau dev’essere dato in appalto il prima possibile in gestione con un bando di gara che non ci potrà mai essere di fronte alla carenza di documentazione e ai ritocchi che ci sono da fare; il secondo è che la stagione degli appuntamenti culturali è alle porte. Il primo evento in programma sarebe dovuto essere il concerto del Valentina Casula Trio, previsto per il 16 ottobre e incluso nel cartellone del Settembre Oristanese di cui era tra l’altro l’appuntamento più costoso.
E allora urge un teatro, una sala, un qualcosa che possa ospitare musicisti e spettatori perché per il momento al Garau ha accesso solo il fantasma dell’opera.
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