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Artigianato, che passione Il visitatore sa cosa vuole

di Caterina Cossu
Artigianato, che passione Il visitatore sa cosa vuole

Tempo di bilanci a Mogoro: numeri da record per la Fiera del tappeto Tra gli stand un pubblico che conosce il settore e cerca prodotti di alto livello

08 ottobre 2015
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MOGORO. Un pubblico di livello culturale medio alto, composto in consistente percentuale da laureati con alle spalle corsi specialistici e professionali. Visitatori che sono già estimatori del settore artigianato e che arrivano a Mogoro perché sanno di trovare in esposizione prodotti di eccellenza e qualità. In più, il 57 per cento del campione era alla sua prima visita, approdato all'esposizione proprio perché rassicurato dal prezioso e positivo passaparola guadagnato negli ultimi anni.

Crescono di un ulteriore venti percento di presenze la Fiera del Tappeto, insieme agli incassi. Un fatturato da 130mila euro nel 2015, raddoppiato già negli ultimi anni e in notevole innalzamento sin dal 2010. E per questa edizione i dati numerici si arricchiscono di significato grazie all'indagine statistica commissionata dal Comune a un gruppo di professioniste del settore, originarie di Mogoro. Esperte in gestione dei beni museali e antropologhe hanno, infatti, elaborato un questionario, presentato all'ingresso della Fiera o compilabile sul sito internet della manifestazione.

«Abbiamo tracciato l'identikit del visitatore tipo della Fiera del Tappeto, scoprendo aspetti davvero sorprendenti - ha spiegato il riconfermato assessore alle Attività produttive, Luisa Broccia, che segue il rinnovamento della Fiera fin dal suo avvio -. Anzitutto cosa cerca, domanda non banale dalla quale è venuto fuori che la qualità dei prodotti e la loro eccellente manifattura sono i tratti distintivi messi al primo posto. Il campione preso in esame ha poi permesso di constatare cosa già soddisfi i visitatori e cosa invece vorrebbero che completasse il circuito legato alla visita».

Sono circa 700 i questionari che hanno permesso di effettuare l'analisi, su quasi 7400 visitatori passati quest'anno per Mogoro. «La Fiera piace tantissimo ed effettivamente i prodotti appagano le aspettative. Quel che manca ancora è il collegamento tra le varie risorse del territorio. I visitatori vorrebbero davvero passare tutta una giornata qui: visitare i dintorni, mangiare i prodotti tipici, arrivare facilmente a Cuccurada, magari fermarsi a dormire - riprende Luisa Broccia -. Lavoreremo fin da ora per il prossimo anno a un progetto che stiamo tentando di avviare da tempo, ovvero la promozione di pacchetti turistici completi con il coinvolgimento delle strutture del territorio. E già da gennaio si parlerà di 55° edizione».

Dai dati, molto positivi peraltro, sul potenziamento di quest'anno dell'investimento pubblicitario e di gestione dei social emerge, infatti, che il pubblico è a caccia di notizie sulla Fiera da molti mesi prima di quelli estivi, ma non solo. I visitatori sono curiosissimi e vogliono conoscere aziende e prodotti nel dettaglio, dalle fasi manuali di realizzazione alla storia di produttori e manufatti.

«La prossima edizione ha un numero “tondo” e sarebbe bello realizzare una pubblicazione sulla storia della Fiera, che ancora manca e che siamo certi i visitatori gradirebbero - chiude l'assessore alle Attività produttive -. L'unico problema è che la Fiera non può restare ancora per molto in mano a un'amministrazione che cambia ogni 5 anni. È una creatura che deve camminare sulle proprie gambe in autonomia e ci impegneremo entro la fine della legislatura perché riesca ad arrivarci. Entro il 2015, invece, mi sono già impegnata a riaprire in modo permanente la Galleria, con la creazione di laboratori didattici».

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