La Nuova Sardegna

Oristano

capitaneria di porto

Raiteri lascia la Sardegna Da venerdì arriva di Nardo

di Claudio Zoccheddu
Raiteri lascia la Sardegna Da venerdì arriva di Nardo

ORISTANO. Potrebbe sembrare un luogo comune, una di quelle frasi fatte per i film. Per Rodolfo Raiteri, comandate della Capitaneria di porto di Oristano che venerdì verrà sostituito da Erminio...

08 ottobre 2015
2 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Potrebbe sembrare un luogo comune, una di quelle frasi fatte per i film. Per Rodolfo Raiteri, comandate della Capitaneria di porto di Oristano che venerdì verrà sostituito da Erminio Giovanni di Nardo, non è altro che la sintesi della permanenza in Sardegna: “Quando ti comunicano la destinazione ti scappa una lacrima. Quelle che scappano quando vai via, però, sono molte di più”. Raiteri è stato destinato a Roma, dove ritornerà a occuparsi della sua specializzazione, quella per cui è stato addestrato e ha lavorato per 27 anni: «Sono un sommozzatore e coordinerò i reparti subacquei delle capitanerie di Roma. Lo farò dietro una scrivania, forse perché nella mia carriera ho già preso la mia dose di umidità», scherza il Capitano di Fregata che porterà con se il ricordo di una terra bellissima, di quelle da perderci la testa.

«La Sardegna è fantastica, una terra stupenda che è anche uno scrigno di tesori che devono ancora essere scoperti e valorizzati. Poi, i sardi hanno un carattere speciale che ho apprezzato e che spero di portare con me nel mio prossimo impiego».

Nell’elenco dei ricordi c’è molto spazio dedicato all’attività lavorativa: «Sono fiero di aver fatto il possibile per evitare che il panorama tra Capo Frasca e Capo San Marco venisse deturpato da un impianto eolico», racconta il capitano che, per aver sostenuto questa posizione, è stato chiamato in causa dalla ditta che intendeva realizzare il progetto. Tra le soddisfazioni personali c’è anche la sistemazione del porto di Oristano: «Siamo riusciti a cancellare alcune carenze strutturali. Mi riferisco all’illuminazione, ai cancelli, alla sicurezza portuale e alla canaletta per le navi. Tutte cose che permettono di lavorare 24 ore su 24, abbattono i costi e propongono il porto all’attenzione di nuovi armatori».

In questi anni, ovviamente, ci sono stati anche tanti interventi di soccorso: «L’ultimo, quello durante il ciclone dei giorni scorsi, è stato un lavoro pericoloso ma ben fatto e siamo riusciti a riportare a terra i due velisti - racconta Raiteri -. Ricordo anche quando erano saltati gli ormeggi di due scafi a vela francesi che poi erano finiti sugli scogli di Capo San Marco durante una mareggiata improvvisa. Era stato molto complicato recuperare quelle barche, anche perché lavoravamo dentro un’area marina protetta».

A testimoniare le delicatezza di alcuni interventi ci sono le lettere scritte dai protagonisti delle disavventure e indirizzate ai loro salvatori: «Le conservo con cura, quelle parole dimostrano l’importanza del nostro lavoro».

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative